Pagina:Parini, Giuseppe – Prose, Vol. I, 1913 – BEIC 1891614.djvu/355

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• li; - SOPRA LA CARITÀ 349 ispirito di caritá altra cosa non ha di mira che il bene, godrá anzi che questo si moltiplichi per altrui mezzo; ed accenderassi ad emular vie piú le altrui prove, poiché a lui sembrerá utile il farlo. Odierá egli forse di trovarsi a lato degli eguali? Anzi ei prenderá coraggio da’ loro sforzi e loro ne insinuerá vicendevolmente; e cosí tutti, raccolti in un lieto drappello, andranno in traccia del pubblico bene. Dispregerá egli forse gl’ingegni a se medesimo inferiori? Anzi al contrario egli li agguaglierá a’ suoi pari, e a quelli ancora che sono emulati da lui, qualora questi procurino a lor possa d’essere vantaggiosi; e loderá l’intenzione, benché gli rimangano a desiderare gli effetti. I suoi inferiori, in materia di lettere, altri non saranno che quelli ch’egli vedrá perduti dietro agli studi vani e nocivi ; né questi dispregerá egli mai, ma li compiangerá; e compiangeralli efficacemente, adoperandosi di ridurli sul cammino migliore. Come sarebb’egli possibile che l’uomo di lettere, acceso di caritá, si ostinasse a difendere irragionevolmente le sue opinioni, o che s’argomentasse di promulgarle e di farle passare, per mezzo degli scritti o della voce, nella mente degli altri? Se per avventura egli cadesse in errore, questa bella virtú, che gode estremamente della veritá, gl’insegnerebbe a nobilmente confessarlo e a ringraziare colui che lo avesse illuminato. Come potrebb’egli offendere co’ suoi scritti veruno, essendo guidato da una virtú di carattere mansueto, che non cerca i suoi propri interessi, che non ama la ingiustizia, non s’innasprisce e non dispregia veruno? Insomma, da tutto ciò che finora ho detto, chiaramente si raccoglie, o signori, che siccome rispetto al costume l’uomo non è nulla senza la caritá, ed è tutto con essa; cosí nessuno può essere un vero uomo di lettere, che nella medesima letteratura non sia guidato da questa virtú. Le opere d’ingegno, che non sono rivolte al comune bene, traggono ogni lor pregio dalla opinione degli uomini, la quale è sempre mai diversa secondo i tempi, le persone ed i luoghi. Tale opera che ha pregio nella Francia non ne ha veruno in Italia o in Inghilterra; e tale, che fu anticamente stimata, ora non si conosce neppure.