Pagina:Parini, Giuseppe – Prose, Vol. I, 1913 – BEIC 1891614.djvu/75

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potervi convincere che la eccezione, che voi aveste fatto de’ nostri dotti, in quel caso non potrebbe a nulla servire, anzi dovrebbe forse interpretarsi per una piú agra ingiuria e pungente ironia. Prima di venire alle parole di cui voi pretendete di valervi in vostra giustificazione, biasimò il Sollecito ironicamente, sotto al nome di dotti «Varoni», coloro che sostengono la nostra lingua, e con poco urbane riflessioni di essi e della lor lingua si rise, certo men gentilmente che ad ingenuo giovinetto non si conviene. Immediatamente dappoi, lo Accorto fece assai peggio del suo compagno; e, ragionando di quelli che si prendono la cura di nobilitare il nostro parlar milanese, disse che, «siccome ogni pregio e vezzo e garbo di questa lingua consiste nel far ridere chi di motti grossolani ed alquanto sciocchi si diletta; cosí talora per diporto useranno il proprio linguaggio, e ne faranno versi per far ridere gli scioperati, e per ridere anch’essi della babbuassaggine di chi sta loro ascoltando a bocca aperta». Il che verrebbe ad essere come se appunto voi aveste voluto dire che costoro, che procurano di nobilitar la nostra lingua, sieno cosí sciocchi e vili, che servansi d’una lingua non atta ad altro che a far ridere; ed oltre a ciò non isdegnino di trattenere le ignoranti e scioperate persone con isciocchi e grossolani motti; e finalmente (quel ch’è peggio d’ogni altra cosa e abbominevole ad ogni uomo letterato non solo, ma anche ad ogni buon cittadino) facciano se medesimi spettacolo ridicoloso a’ loro concittadini, e li solletichino con goffe buffonerie a scoprir negli applausi e nelle risa la loro ignoranza, per poscia ridersi e beffarsi di loro con un perverso solazzo e indegno di ogni onesta persona. Ora, essendo i dotti, come sopra dicemmo, coloro che soli sono atti a sostenere, a coltivare ed a nobilitare le proprie lingue, ed oltre a ciò faccendolo in Milano e della nostra lingua que’ soli pochi dotti coltivatori di essa, e conosciuti per tutta la cittá, che avreste voi fatto eccettuando questi uomini piú colti, «che scherzano talvolta, e massime tra’ bicchieri»? Non altro certamente che o cadere nello stesso punto in una manifesta contraddizione, o con un’affettata ed ironica ricerca aggiugnere oltraggi sopra oltraggi, o