Pagina:Parini, Giuseppe – Prose, Vol. I, 1913 – BEIC 1891614.djvu/80

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Questo è quel poco, ch’io ho pur voluto dire, del molto che avrei potuto, in proposito di coloro che procurano di nobilitare il nostro volgar milanese. Il che io ho fatto a bella posta per avvertire i semplici, i quali credessero a ciò che voi diceste nel vostro primo dialogo intorno alla nostra lingua e all’uso che si fa di essa. Cosí potesse quel vostro libro stimolare i dotti amatori del nostro dialetto a pubblicare tutte le bellissime opere loro, scritte in milanese per loro onesto solazzo, in mezzo alle piti serie occupazioni e a’ piú gravi studi, co’ quali procurano utilitá ed onore alla loro patria ed a se medesimi! In tal guisa tornerebbono in vantaggio della lingua milanese i biasimi che le avete dati, e sarebbe noto a tutto il mondo ch’essa non solo non è atta a far ridere per se stessa, ma che tale ancora non la rendon coloro che l’adoperano scrivendo. Anzi acquisterebbono lode i nostri milanesi, i quali hanno saputo volgere il loro dialetto e i loro versi in esso scritti a un si lodevole e vantaggioso fine, quanto si è quello di ammaestrare e di correggere i costumi della loro patria, servendosi, meglio che in tutte le altre lingue non si fa, della poesia. Voi riprenderete forse come soverchio l’amore ch’io porto al mio paese, dicendo ch’esso mi fa parere i difetti grazie e le sconciature avvenentezze, siccome accennaste nel secondo dialogo; ma voi il potete ben fare a vostra posta, che nondimeno io non mi torrò giammai dalla mia opinione, la quale non è punto diversa da quella de’ piú saggi e giudiziosi uomini: e, se anche possibil fosse ch’io m’ingannassi in questo, mi sará sempre dolce cosa l’ingannarmi giudicando a favore della mia patria nelle cose indifferenti e che non fanno torto veruno alle altre nazioni. Ma, ritornando a ciò ch’io dissi di sopra intorno a’vostri dialoghi, io lusingomi che, se pur vi piacerá di onorarmi col rispondere alcuna cosa, voi il farete in quella guisa ch’io posso e che voi medesimo dovete richieder da voi. Lo scopo vostro adunque sará solamente di ribatter le mie ragioni, e di avvalorar tanto le giustificazioni e le scuse da voi addotte nel secondo dialogo in difesa del primo, che vagliano a resistere a