Pagina:Parini, Giuseppe – Prose, Vol. II, 1915 – BEIC 1892399.djvu/169

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pure a illuminare ed illustrare l’Italia colle sue nobili produzioni, e mi faccia l’onore di considerarmi d’ora innanzi, quale mi glorierò d’essere immancabilmente di Vostra Reverenza, ecc. ecc. Milano, io maggio 1769. VI Al principe di Kaunitz. — Vienna Invia la prolusione letta alle scuole Palatine il 6 dicembre 1769. La squisitezza del gusto, con cui l’Altezza Vostra sente e giudica il bello delle lettere e delle arti, e la dichiarata e pubblica protezione, che a queste accorda per gloria del principe e sua, esigono da me il tributo de’ pochi sentimenti, che mi ha permesso d’esporre sopra questa materia la strettezza del tempo conceduto alla dettatura ed alla recita della mia prolusione alla cattedra delle belle lettere, a cui la clemenza di Sua Maestá si è degnata di destinarmi. Tanto piú son debitore di questo tributo all’Altezza Vostra, quanto che Ella si è degnata di sollevarmi dalla mia oscuritá, di mettermi in vista al sovrano, d’assistermi nelle strettezze della mia fortuna, e, quello che piú mi consola, di pormi in grado di servire al mio principe ed alla patria: cosa che ho sempre desiderato vivamente, e per cui non ho accettato onorevoli proposizioni fattemi altronde, giá sono molti anni, come è ben noto a questo governo. Vostra Altezza non solo si fa gloria di proteggere i grandi talenti, ma si degna puranco d’animare i mediocri, affine di render tutti gl’individui, per quanto si può, vantaggiosi allo Stato. Voglia il cielo che questo breve discorso, che ardisco di presentarle, sia tale da poter reggere innanzi alla delicatezza del suo gusto ed alla soliditá del suo giudizio. Niuna cosa potrebbe meglio servire ad animare il mio zelo ed a rendermi glorioso, che il favore d’un voto cosi rispettabile. Sono, con profondissima venerazione, di Vostra Altezza, ecc. Milano, 16 dicembre 1769.