Pagina:Parini, Giuseppe – Prose, Vol. II, 1915 – BEIC 1892399.djvu/178

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signor barone de Spenger, parlandogli fra l’altre cose di piú occasioni in cui questo governo si degnò di valersi dell’opera mia nella serie di otto o dieci anni; e citai, in conferma di quanto diceva, i mezzi e le persone per le quali passarono le cose ordinatesi. N’ebbi una graziosissima risposta, tutta propria a rinvigorire le mie speranze, benché egli mi avvertisse che la corte nulla o ben poco sapeva di quanto io gli avevo esposto. Stimo adunque necessario d’indicar brevemente anche a Vostra Signoria illustrissima varie delle dette cose esposte, per l’occasione che se le presentasse di valersene a mio favore. Fino da otto o nove anni fa, ci fu pensiero di stabilire in Milano un’accademia di belle arti, che poi è stato ultimamente eseguito. Allora fui comandato per parte del segretario Castelli di scrivere un piano per un’accademia simile, e massime pei ciò che risguarda le incumbenze del segretario. Lo scrissi, lo consegnai alio stesso segretario Castelli; e di li a qualche anno, ritornato lo stesso pensiero, ne diedi, a ricerca dei segretario Frogher, un’altra copia. In séguito, per mezzo dello stesso Frogher, fui comandato di compilar le leggi per l’accademia di belle arti di Mantova; e lo feci. Venne parimenti pcnsiere di formare un’accademia d’agricoltura e manifatture, e per il canale del segretario Castelli fu a ciò delegato il marchese Beccaria ; ed io fui assunto con esso all’estensione del piano e delle leggi, le quali, trattone alcune cose, si sono ritenute letteralmente nella presente erezione della detta accademia. Determinò la corte di fare scriver meglio la Gozzetti di Milano ; e mi fu ordinato di scriverla. La scrissi per un anno intero, sinché io fui fatto professore, per un miserabile premio datomi dallo stampatore Ricchini, che ne ha la privativa. Nelle nozze di Sua Altezza reale volle il governo un dramma allusivo, da recitarsi alternando con quello dell’abate Metastasio; ed io lo composi ed assistetti all’esecuzione. Nella stessa occasione mi si comandò di fare una descrizione elegante delle feste nuziali; ed io la feci e la consegnai al segretario Frogher. Di queste due cose io non ebbi veruna rimunerazione né dalla corte né dagli arciduchi ; benché Sua Eccellenza il signor conte di Firmian mi facesse un regalo