Pagina:Parini, Giuseppe – Prose, Vol. II, 1915 – BEIC 1892399.djvu/205

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Le fo i piú sinceri ringraziamenti per le tante pene, ch’Ella si prende per me, e le offerisco tutta la mia amicizia e servitú, dichiarandomi tutto suo, ecc. Vavero, 11 novembre [1795]. XXXIX A Diodata Saluzzo La ringrazia dell’invio de’suoi versi, dei quali fa grandi lodi. Eccellenza, Disposizioni naturali, educazione, studio, fantasia, sensitivitá, ingenuitá, delicatezza, nobiltá d’animo, novitá conseguente di concetti e d’immagini, tutto ciò che non si acquista se non con lungo tempo ed assidua contemplazione de’ grandi esemplari, cioè facoltá e dominio di locuzione, di stile, di verso, di metro, ecc. ecc., sono doti singolari, che tutte insieme ho riconosciute nella copiosa raccolta di poesie composte da Vostra Eccellenza, e di cui Ella si è compiaciuta di farmi preziosissimo regalo. Quanto mi vergogno io mai, veggendo una donzella nella sua freschissima etá produrre tanti e cosi felici componimenti, mentre io, vecchio, non nc ho fatti che pochi, a grande stento, e tanto mediocri ! Io non so se qualcuno mi avrá mai creduto soggetto cosi interessante da parlarle di me e da farle cenno del mio carattere. Se ciò per avventura fosse accaduto, le sará stato detto che io non asserisco mai se non ciò che a tutto rigore mi sembra vero, e che io non amplifico mai, né biasimando né lodando, per qualsivoglia motivo. Ho tardato fino a quest’ora ad adempiere il mio debito ed a significarle i miei sentimenti, perché io sperava e vivamente desiderava di far ciò in modo piú solenne; ma troppe infelici circostanze mi tengono abbattuto l’animo e la mente. Cosi la