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Pagina:Parini, Giuseppe – Prose, Vol. II, 1915 – BEIC 1892399.djvu/231

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Operando in tale guisa, si viene a mettere gli uditori come in un orizzonte assai piú vasto, nel quale essi dominano piú larga estensione, veggono piú cose che si congiungono e si riducono ad una stessa natura, e apprendono in un tempo a ben giudicare e a ben condursi, non giá in una sola materia, ma in piú. In tale guisa viene ad ovviarsi al pregiudizio che nasce dalla maniera ordinaria dell’insegnare, colla quale, dandosi i principi generali e comuni a piú facoltá, come particolari e propri d’ una sola, si ristringono gl’ingegni in una sfera piú angusta, non si lasciano loro vedere le relazioni che passano fra una materia ed un’altra, non si mettono in caso di profittare, come farebbono, delle dette relazioni, e, non facendosi loro conoscere il punto d’unione delle diverse facoltá relative, si lasciano loro conseguentemente ignorare i soccorsi che si prestano reciprocamente. Per queste ragioni il professore delle belle lettere in Milano, giudicando che tutte le parti delle belle lettere e tutte le belle arti abbiano principi comuni, comincera.il suo corso dal dare la teoria di questi principi, in modo che serva a illuminare e a dirigere i suoi uditori nell’una cosa e nell’altra ; e i detti principi saranno come i principi del bongusto, il quale ha per oggetto amendue le dette cose. Siccome è necessario di seguitare i principi per bene operare, e non si seguitano daddovero se non se ne conosce il fondamento, e il loro fondamento non è nell’autoritá ma nella ragione; cosi il professore dimostrerá nella sua teoria il fondamento, e per conseguenza la veritá di essi principi. Ma, poiché le belle lettere e le belle arti hanno per oggetto 1’ uomo, sopra l’anima del quale cercano di fare impressione, cosi il professore dimostrerá il fondamento e la veritá de’ principi, esaminando nella sua teoria, e soltanto relativamente al suo scopo, la natura medesima dell’ uomo e la maniera con cui egli sente ed apprende. In tal modo non si stabiliranno altri principi delle belle lettere e delle belle arti che quelli i quali resultano dalla stessa natura dell’uomo, e che son pochi, semplici, evidenti, inalterabili.