Pagina:Parini, Giuseppe – Prose, Vol. II, 1915 – BEIC 1892399.djvu/268

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si possan sognar d’esser liberi né meno in mezzo al solitario riposo delle arti. Se finalmente si pretende che non si scoprano e non si publichino in certi luoghi e in certe occasioni gli errori degli eccellenti artisti, ciò diventa lina inquisizione tanto piú odiosa quanto piú particolare. Questa impedisce in un luogo il perfezionamento delle arti, che altrove hanno libero il volo, e vi accresce e vi perpetua la vergogna, che resulta dalla comparazione: questa vi mantiene il sentimento d’una invincibile mediocritá, che, invece d’incoraggire e di cimentare gli spiriti, li abbatte e li avvilisce. Questa strozza i talenti nel momento medesimo che si vorrebbe svolgerli e fomentarli, rende inefficaci le ottime instituzioni, e si oppone direttamente alle savie mire de’ generosi e benefici institutori. Sono pertanto da condannare altamente coloro che, sia per crassa ignoranza, sia per amor proprio, sia per fini particolari, tendono a piantare una simile superstizione e, coi loro discorsi, coi loro scritti e colle pratiche loro, promovono tali pretensioni e tali massime irragionevoli, ingiuste e nocive all’avanzamento delle scienze e delle arti. Tanto piú sono da condannarsi in questo secolo, in cui si vede palpabilmente quali progressi abbia fatto fare agli ingegni il ricuperamento d’un poco di libertá, e quali vantaggi ne abbia ricavato la societá umana rispettivamente a tutti gli oggetti che la interessano, e quanto maggior bene se ne debba ragionevolmente sperar per l’avvenire. Importa anzi assaissimo di coltivar del pari colla giusta ammirazione una savia diffidenza de’ nomi illustri, imperciocché tanto è piú facile di cader negli errori degli uomini grandi quanto piú difficilmente si suppongono in essi, tanto è piú facile d’imbeversene quanto piú comunemente e costantemente si ricorre a quelle fonti famose per attignervi la perfezione. Giova adunque d’esaminare attentamente le opere degli uomini grandi, giova di non lasciarsi abbagliar dai raggi della loro eccellenza, giova di scoprir le macchie che si nascondono nella troppa luce, giova di rivelarle e d’indicarle coraggiosamente al volgo per comune istruzione. Gli errori degli uomini