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TORNATA DEL 11 MAGGIO 1848



PRESIDENZA DELL’AVV. FRASCHINI DECANO D’ETÀ


SOMMARIO. — Verificazione di poteri.


IL PRESIDENTE apre la seduta all’ora 4|43 pomeridiana.

UN SEGRETARIO legge il verbale della seduta precedente.

UN DEPUTATO propone la correzione di un errore materiale che viene tosto emendato: quindi il verbale è approvato.

IL PRESIDENTE dà lettura di due lettere, Nella prima di esse il signor Lachenal, per circostanze particolari, chiede le sue demissioni dalla carica di deputato del distretto di Annecy.

(Si comunicherà la lettera all’ufficio incaricato di riferire su quella elezione). (Verb.)

L’altra del deputato Tola è del tenore seguente:

«Onorevoli deputati!

»Il glorioso difensore dell’indipendenza italiana, il magnanimo Re Carlo Alberto, chiamò la Sardegna a partecipare dei benefizi dello Statuto fondamentale dell’8 febbraio 1848.

»Posseditrice già da cinque secoli del suo Parlamento nazionale, essa entra a far parte di un nuovo Governo rappresentativo, che legando insieme con vincoli di fratellevole amore i popoli devoti alla Sabauda Dinastia, renderà forte e temuto il sacro nome italiano.

«La Sardegna abbraccia con italico affetto i popoli fratelli, e a questa sede dell’assemblea legislativa si appresenta per mezzo degli onoreroli suoi deputati.

»Un solo è il suo sentimento, il suo desiderio, il suo voto; — la unità e la indipendenza d’Italia, — Nel santo nome d’Italia giurò e giura ancor’oggi di vincere o di morire.

»Perchè adunque fra gli emblemi che decorano cotesta sala parlamentaria io non veggo dipinto o altrimenti raffigurato l’emblema della generosa Sardegna? Forse che il dritto ed il fatto della sua nazionalità ha cessato di esistere? O la rappresentanza nuova e concorde di tante provincie sorelle la cancellato perfino la memoria della prima e più antica rappresentanza della Sarda nazione? Tolga il cielo che io neppur lo sospetti. Italiano è il Sardo popolo; ed offre al popoli fratelli mente, cuore e braccio italiano. Egli qua viene col suo regale paludamento cruentato dal sangue dei martiri da lui dati in olocausto per la santa causa d’Italia, e l’Italia che tende e cospira a rendersi una, indipendente ed invincibile, non può, non deve scordare la Sardegna, nelle cui vene scorre il generoso italico sangue, lo stesso sangue che i suoi eroi versarono, or sono tre lustri, per lei.

» La Sardegna pertanto chiede che sia riparata e supplita la omissione del suo emblema nazionale in questo venerevole recinto della Camera del deputati. Lo chiede e lo spera, Nè la domanda, nè la speranza sono mai vane, quando si fondano nella giustizia, nell’amore e nella fraternità.»

Torino, 44 maggio 4888.

Cav. Pasquale Tola
deputato del 1° colleg. elett. di Sassari in Sardegna.


PARETO, ministro degli esteri prende la parola per attestare, non essere mai stata mente del Governo di S.M. che lo scudo dell’isola della Sardegna non dovesse fregiare le pareti della sala e che si riparerà alla mancanza.

IL PRESIDENTE dà comunicazione alla Camera d’un dispaccio del ministro dell’interno, col quale egli annuncia aver dato varie disposizioni, dietro instanza avutane da questa Camera. Ecco le principati fra queste disposizioni:

1. Verranno trasmessi al presidente della Camera per essere distribuiti ai deputali 40 biglietti d’ingresso pella Camera de’ senatori.

2. Sarà formata una biblioteca per uso dei deputati tostochè si sarà preparato il locale e che verranno assunte presso i membri stessi della Camera le opportune indicazioni sulle opere che debbonsi provvedere.

3. Aver l’incisore Galeazzi ricevuto dal ministro l’ordine di coniare una medaglia, che verrà rimessa a ciascun deputato. Colla semplice esibizione di questa medaglia potrà ogni membro dell’assemblea aver libero ingresso in ogni stabilimento pubblico 4. Verrà distribuito ad ogni deputato il foglio ufliciale dei Governo.

JACQUEMOUD riconoscendo la necessità in cui trovasi la Camera d’attendere che siano compiuti i preparativi necessarli per fondare una biblioteca, propone che s’incominci a nominar una Commissione incaricata di trasmettere al ministro dell’interno le indicazioni opportune sulla scelta delle opere.

CADORNA osserva doversi, prima di nominare una Commissione, costituire la Camera, quindi è di parere che debbasi, prima d’ogni altra cosa, terminare la verificazione dei poteri.

(La mozione Jacquemoud non è appoggiata.)        (Conc.)

DEMARCHI relatore del I ufficio propone l’approvazione dell’elezione del capitano Radice pel quinto collegio di Torino, e di quella dell’avv. Stara pel collegio dì Vercelli, benché, rispetto alla prima, si sia osservato che il segretario del collegio elettorale abbia ommesso di trasmettere il verbale al giudice di prima cognizione, e non si conosca il numero degli elettori inscritti.

(La Camera approva).                  (Verb.)

Riferisce sull’elezione del collegio di Ciamberì, nella persona del marchese Costa di Beauregard.

UN DEPUTATO fa osservare essere il sig, Costa di Beauregard stato nominato senatore del regno.

UN DEPUTATO della Savoia osserva aver il signor Costa rifiutata questa carica, mandando tosto la sua rinuncia aì Ministero.