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CAMERA DEI DEPUTATI — SESSIONE DEL 4848



« Ecco i nomi dei quarantatrè deputati che si astennero ieri » dal votare, dichiarando incostituzionale la decisione presa » a grande maggioranza dalla Camera.

» La nazione giudicherà se abbiano meglio inteso il loro » mandato coloro che a pretesto di legalità le negavai » mezzi necessari a difendersi, o coloro che a sottili disti » zioni preposero la legge suprema, la salute della patria. »

Io son persuaso che i membri tutti della Camera ricono- scono în queste parole una calunnia, una calunnia intorno alle intenzioni, e reclamo altamente davanti alla Camera, davanti alla nazione contro siffalta calunnia. Questa è la pi riosa fra quante furono scagliale contro i membri di questa Camera nei fogli pubblici. Nella seduta di lunedì ch'ebbe luogo în comitato segreto, ignaro di quanto si conteneva în questi fogli, mostrai di prestar fede alle proteste che erano state fatle dalla minoranza della Commissione. Avrei insistito affinchè la Camera spiegasse largamente i suoi pensieri se avessi sospettato come molti suoi membri fossero stali ca- lunniati. 1o lamentava altora le calunnie mosse contro la mag- gioranza della quale spesso io non faceva parte. Oggi debho denenziare le calunnie contro la minoranza; pressochè tutti fummo oggetto di calunnie e d'ingiurie, appunto perchè l'in- tento di molli è di calunniare e la Camera ed il sistema rap- presentalivo, e la costituzione, perchè si vuole altro che la costituzione, l'ordine e ia libertà. lo domando perdono alla Camera se l'ho trattenuta su quest’incidente; credo tuttavia che apprezzerà l’importanza dei cermi che le ho esposti. Lo ripeto, in questo tempo abbiamo bisogno d’unione, di un'u- nione cordiale, d’unione di forza e di mente, ed è quella che io ho invocata cordialmente, ed in quella tutti i buoni citta- dini, sono persuaso, sì stringeranno. La nazione giudicherà coloro i quali vollero farle battere una diversa via.

(Gazz. P. e Cone.)

cavea, Vorrei dire due parole per un fatto personale,

quantunque m'incresca di dover trattenere la Camera di una tale questione in questi gravi momenti.

Io non terrò dietro all'esposizione dei fatti, riandando ia tornata nella quale fu presa la grave doterminazione d'inve- stire il governo di poteri discrezionali. To dirò soltanto, che dopo la seduta secreta, io era rimasto persuaso che questa proposizione non era stata ravvisala incostituzionale, se non da un piccolissimo numero di deputati.

Molli fra essi avevano dichiarato altamente di approvare, se non nella forma, nel fondo questa proposizione; molli vo- levano approvare degli emendamenti, delle modificazioni; ma lo ripeto, in quanto alla cosa, mi parve esservi, se non unani- sità, un'immensa maggiorità. In sedula pubblica poi, una parte notevole della Camera credelte di dover emettere un’o- Pinione diversa du quella, che aveva emessa, 0 clio credeva avesse emessa nella seduta e negli uffici,

Questa condotta non mi parve, lo dico schiettamente, non mi parve ragionevole.

Sicuramente dovendo in un giornale, che io dirigo, esami- nare, pronunciare questa mia opinione, uno de’ redaltori di questo giornale, credette di dover emeticre un giudizio; questo giudizio può essere considerato come severo, può es- sere considerato come ingiusto, ma io non credo che si possa attaccare come calunnioso, Osserverò all’onorevole preopi- nante, che l'articolo di cui fa menzione è firmato, e perciò non ne declino tutlaviz la responsabilità : ma io posso assicu- rare la Camera, che quantunque io mantenga ora l'opinione che mi sono formata l'altro giorno sulla condotta de' vari membri i quali hanno creduto di dover protestare in seduta pubblica contro lincostitusionalità di quell'atto, non è mai











stata la mia intenzione, e credo potrò dire neppure l'inten- zione del redattore, autore di quell'articolo, di accusare l'in- tenzione di questi onorevoli deputati. Fo credo essere neces- saria l'unione, io credo che gli onorevoli deputati cu' quali sono uso di volare, abbiana dato in questa circostanza una prova di voléf mantenere Punione, d’averla dala e mantenota e nella Camera e fuori della Camera. Potrei invocare perciò la testimonianza dei membri del ministero ai quali dopo di aver dichiarato il giorno prima la mia intenzione di muorer loro vivissima opposizione, dichiarai con egual franchersa il giorno dopo di voler rinunciare ad ogni pensiero di ostilità,

Era necessaria questa spiegazione, onde le intenzioni mie non fossero travisate dalle parole dell'onorevole preopinante.

(Guzz. P., Conc. e Risorg.) muorFERIO, In queste ore supreme del nazionale Parla mento, chi avrebbe creduto che sarebbesi udita altra voce che di concordia, di fraternità, di alleanza per opporre alla sven- tara che ci percuote il coraggio che ci anima, la confidenza che ci sostiene? Eppure il deputato Sineo non ebbe riguardo, mentre tanto è raccomandata l'unione, a scagliare sopra una parte di questa Camera non so quali rimproveri, tanto più inopportuni quanto più immeritati ed ingiusti.

A che tende la sua rivista retrospettiva sopra le dne ullime sedute della Camera? Egli sì astenne da votare. E chi lo cen- sura per questo? Noi che abbiamo votato pensammo essere obbligo di cittadino portare alla patria il tributo del proprio convincimento; noi pensammo che il coraggio della propria opinione, qualunque sia, ci imponga di non ritirarei nelle ore difficili dal politico arringo; e non per questo ci siam fatta facoltà di erigerci a censori degli altrui divisantenti. A che tende adunque, lorniamo a chiederlo, la rivista retrospettiva del signor Sineo, ora che la patria vestita di lutto ci grida di unirci per difenderla, per aiutarta? (rumorosi applausi 6 grida di approvazione specialmente dalle tribune).

Qui convenuti per darci scambievole commiato e per apri?

Panima 2° sentimenti d'affetto, dobbiamo ascoltare il signor Sineo a leggere un articolo di giornale per combatterlo, per mostrarlo fallace, per lagnarsi di troppo amara ccasura.

Buon Dio! sono questi momenti di polemiche?

E le polemiche dei giornali debbono esse trapiantarsi nelle Camere? lo non credo nè costituzionale nè parlamentare il procedere del deputato Sineo. Porla egli opinione che l'arti- colo del Risorgimento da lui querelato rechi oltraggio alla Camera? Ciò essendo , ha facoltà di chiedere che l’antore del- l'articolo sia tradotto in giudizio alla sbarra del Parlamealo.

In ogni allro caso è mancare alla Camera, non che alla libertà della stampa, il provocare discussione sopra i giudizi di un periudico foglio. lì signor Sineo non è anch'egli giornalista?

Motta dunque mano alla penna, e opponga foglio a foglio, ar- ticolo ad articolo; ma non porti sopra ia {ribuna del Parla- mento le passioni del giornalismo (Bene ! bene!).

Giusto Cielo 1 D'ora in ora ci giungono infauste notizie det- l’esercito, d'ora in ora sentiamo che lo straniero minaccioso e furibondo invade la Lombardia e si accosta alle nostre fron- liere, e noi invece di sorgere popolarmente, di prepararci ad una guerra d'insurrezione, di correre alle armi, di proclamare la leva In massa, noi sliam qui, miseri spettatori di querele, scuse, di rimproveri; di recriminazioni ! Oh! Dio ci pr

e voglia dimenticarlo la patria! (Nuoci applausi, nuoce grida di approvazione).

Ha terminato it signor Sineo invocando il giudizio dell:

storia e della posterità; e noi lo aspettiamo confidentemento questo solenne giudizio. SÌ, 0 signori, diranno la posterilà e la storia, se noi che abbiamo spesa la vita nell’operoso desi-