Pagina:Parlamento subalpino - Atti parlamentari, 1853-54, Documenti.pdf/351

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Tali deliberazioni sono: i° La domanda di poter eccedere per un decennio, da avere principio coiranno in corso, il limite ordinario dell’imposta comune ;

2° Quella di potere prendere a mutuo, parimente nell’interesse comune delie due provincie che compongono la divisione, la somma di lire 50,000 in acconto di quella maggiore, per cui essa dovrà concorrere nelle spese di costruzione di una strada carreggiabile verso la Svizzera attraverso il colie di Ménotivc. Risultando che le pratiche, ie quali precedere devono la formazione de! consorzio nazionale per l’apertura delia via predetta, sono lungi da! volgere a compimento, e che pereiò la divisione verrebbe a pagare senza profuto gli interessi del mutuo deliberato, ove lo contraesse fin d’ora, e sema attendere che si avvicini l’epoca in cui potrà ricevere la sua versione, mi pare che pel momento non sia ii caso di concederla la seconda delie chieste facoltà. L’aumento per contro dell’imposta è di tutta urgenza, avvegnaché costituisce l’adempimento di un patto espressamente convenuto coU’ainininistrazione delia Cassa centràle dei depositi nell’alto che questa accordò a quella il mutuo di lire 150,000, autorizzato con legge speciale del IO marzo 1855, e spesosi nel pagamento delle opere di ricostruzione dei ponte sull’Orco presso Cuorgnè. La Camera dei deputati, avendo adottato in seduta del i4 corrente il progetto di legge che io le aveva presentato, e che permette alia divisione di eccedere soltanto il limile normale de! firn posta pendente il numero d’anni sovrindicato, io mi onoro di depor lo ai banco della Presidenza del Senato del regno, cui fu preghiera di volerlo discutere d’urgenza. PROGETTO DI LEGGE. Articola univo. Li divisione amministrativa d’Ivréa è autorizzata a ripartire nelPannn 1855 ed in quelli successivi, fino e compreso quello del 1864; un’imposta di lire treeenfomila per far fronte alle spese comuni a tutte le provincie che la compongono. Reiasione complessiva fatta al Senato il 27 marzo 1855 dall'ufficio centrala, composto dei smcitori Di Brenne, Caceia, Regis, Di Castagneto, e Di San Martino, relatore. Signori 1 —? .11 Governo di S. M. vi propone di sancire coi vostro voto le disposizioni già approvate dalla Camera dei deputati, per le quali ìa divisione di Vercelli sarebbe autorizzata a contrarre nn prestilo di lire 183,009, ed a vincolare i suoi bilanci fino al 1863 inclusivamente pei servizio degli interessi, e la rateata restituzione dei prestito ; le provincie di Vercelli e di Casale sarebbero autorizzate ad eccedere per ie loro spese speciali il limite normale dell’imposta, ed a ripartire così sui contribuenti, la prima la somma di lire 52,318, la seconda quella di lire 26,800; e ia divisione d’Ivrea sarebbe pur essa autorizzata ad eccedere l’imposta normale, portandola a lire 300,000 dall’anno 1835 al 1861 inclusìvamente. Sebbene queste proposte fossero accolte nei vostri uffizi con un ben deciso disfavore, e siasi anche in questa occasione, come in tutte ie altre consimili, espresso nei medesimi un desiderio, vi vissi tuo di vedere maggiormente rispettata la legga «Be', nèlPiììtèrèssè 3cì contribuenti, già lauto gravati, Sessione del 18KJ-3Ì — DmtutenH — V.J, III. 538 impone un limite alle spese; sebbene nei vostri uffizi sia poco apprezzala l’osservazione posta più volte innanzi sulla diminuzione del carico delfini posta, per ciò che ora si riparte sopra un maggior numero ed una qualità più variata di contribuzioni dirette, giacché la quasi totalità dei contribuenti è iscritla sui ruoli di più d’una specie e di più d’una qualità, e viene in cuti)plesso a soffrire, principalmente fuori dei maggióri centri di popolazione de! regno, nn véro c positivo aumento di carico, tuttavia essi riconobbero di non poter emettere un positivo giudizio finché le particolari 1 à delle proposte che danno luogo alle maggiori imposizioni non fossero coiìa scoria dei bilanci e delle deliberazioni dei Consigli divisionali maturamente esaminate e discusse. È ora debito del vostro uffizio centrale di rappresentarvi che, malgrado l’esame fattosi da esso dei bilanci e delle deliberazioni suddette, non si trova pur troppo il mezzo di applicar* -alle proposte dei bilanci medesimi quei principii di economia che tanto sarebbe opportuno di poter fare prevalere. La divisione di Vercelli, la cui imposta normale è fissala in lire 440,000, deve, secondo i calcoli de! Ministero dell’interno, spendere nel 1855, per le sole spese ordinarie, la somma di lire 326,814 63, e quéste spese, riferendosi a servizi oblili gaterii, non potevano essere oggetto di riduzioni. li Consiglio divisionale, deliberò uno stanziamento tra le spese straordinarie di lire 21,806 92 in complesso pel pagamento degl’interèssi dei nuovo prestito, per le spese di stampa, per le gratificazioni agl’impiegati dogli uffizi provinciali, per lo stipendio ed indennità di trasferte agl’ispettori della acìiolà elementari, e per pigioni straordinarie e provviste di mobili. 11 Ministero fece a questa somma una riduzione corrispondente al risparmio d'interessi che si otterrà conlraendo il prestito a stagione avanzata dell’anno, e non pare che si possano introdurre altre variazioni. Rimane la parte straordinaria delle spese stradali. Questa è la più grave, mentre rileva a lire 282,50*2 77. il Ministero ideava una riduzione sopra essa di lire 20,000. Ma venendo con ciò alterata quella proporzione che rende meno insopportabile alle diverse provincie delia stessa divisione la fusione attuale dei loro interessi, rinunciò all’idea medesima, tosto che neli’altro ramo del Parlamento ne fu messa in chiaro l’erroneità. Quindi ìa cifra proporzionalmente enorme di questa spesa è proposta alla vostra approvazione senza alcuna riduzione. Non vogliate però credere, o signori, che qnesto eccesso sia dovuto sila minor azione del Governo sulfainministrazione provinciale, od a! principio elettivo introdotto nella rappresentanza provinciale, od alla cattiva prova che abbiano fatto di sé le leggi attuali per ciò che poggiano' sopra a principii più liberali e più indipendenti di quelle-anteriori allo Statuto. La causa dello sbilancio, o signori, è tutta dovuta ad un ufficio governativo, ad un ufficio che essenzialmente è sempre eguale, e nella sua composizione e nelle sue attribuzioni,» ciò che fu durante il Governo assoluto l’ufficio de! Genio civile. Un progetto male studiato d’un ponte sui Cervo ingannò il Consiglio divisionale, e lo indusse ad intraprendere una spesa che, oltrepassando enormemente le previsioni, fu, può dirsi, l’unica causa dello sbilancio. lì vostro ufficio centrale sente l’importanza d’uo simile abuso, e lo addita al Governo di S. M , al quale tocca di pensare seriamente a irò va re gii opportuni rimedi. È dovere, in presenza di sinsili fatti, ai procedere a l un pronto ed accurato studio dcll’appHcazinno.dei principio della risponsabilità, se non si vuole ebe-i corpi deb borenti siano ridotti ad emettere sempre lagnanze vuole d’tffeita..