Pagina:Parlamento subalpino - Atti parlamentari, 1853-54, Documenti I.pdf/522

Da Wikisource.

ne

«Per consegnire un tale scopo è noto che si adoperano i reticolati trigonometrici territoriali.

«Con questo mezze non solo viene conservato il necessa- rio rapperto di posizione degli appezzamenti esistenti in cia- scun territorio, ma ne viene eziandio a risultare un perfetto orientamento delle mappe dei comuni,

«L’ufficio del real corpo di stato maggiore ha giá stabilito un certo numero di punti trigonometrici in vari comuni dello Stato: a tali punti, semprechè si riscontrino sul terreno, sa- ranno coordinate le operazioni di rilevamento per sempre piú accertarne la rispettiva esattezza,»

EB — Veggansi i moduli 1, 2, 3, 4, 5 sui quali si è appli- caio il sistema proposto dal Ministero per la rete trigonome- trica del comune di Rivoli, scelto ad esempio.

Ii modulo n° 1 indica il quadro di unione del territorio e la divisione approssimativa di questo in sezioni.

Il modulo n° 2 esprime i punti trigonometrici occorrenti per il rilevamento parcellare del detto comune.

Il modulo n° 3 indica la combinazione di vari triangoli, la base centrale e le basi di controllo della operazione,

Il modulo n° 4 indica il modo di collegamento delle reti comunali coi punti trigonometrici giá stabiliti.

Il modulo n° 5 indica in iscala piú grande di 1 al 4000, come la rete trigonometrica debba in ultima analisi risul- tare perchè serva di base diretta al rilevamento parcellare.

C — Veggansi i moduli n° 6, 7, 8, 9, 10, coi quali si è svi. lappato il sistema proposto nella Commissione per giungere a determinare la lunghezza delle basi trigonometriche comu- nali, il qual sistema consiste ordinariamente in ciò che segue:

1° Una rete di grandi triangoli detti di prim’ordine i cui dati sono dai 20 mila ai 40 mila metri;

2° Una rete secondaria stabilita mediante spezzamento della detta gran rete composta di triangoli i cui lati siano dai 10 mila ai 20 mila metri di lunghezza ;

3° Una successiva rete di triangoli i cui lati siano dai tre mila ai 8 mila metri di lunghezza, reti queste che si dicono di 3° ordine; .

4° Finalmente un successivo spezzamento di questi trian- goli di 5° ordine onde risulti la determinazione delle accen» nate basi comunali,

Il modulo n° 6 esprime la sola rete de’ grandi triangoli di i° ordine che comprendono press’a poco la provincia di Torino.

Sul modulo n° 7 vennero delineate le due reti, cioè di 1° è di 2° ordine onde farsi un’idea esalta del come si proceda alla formazione di queste reti e dell’ampiezza dei relativi triangoli.

în questa si sono poscia indicati i comuni che press’ a poco si trovano in detta provincia onde si vegga ciò che resta a farsi per giungere a determinare un punto trigonometrico per ciascun comune, ossia le reti di 3° ordine, dati i triangoli di primo e di secondo ordine.

Sul modulo n° 8 si sono delineati tre ordini di triangoli

. cioè di 1° di 2° e di 3° ordine coll’ullimo dei quali si riesce a stabilire pressa poco un punto trigonometrico in ciascun . comune.

Su questo modulo n° 8, nei comuni di Rivoli, Pianezza, Collegno, Casellette ed Alpignano si sono poi delineate le basi comunali segnate colle leitere A, B, C, D, all’oggetto di scorgere a colpo d’occhio i veri rapporti che esistono tra le dette basi e i diversi ordini di triangoli stabiliti.

Per completare il sistema ad arrivare a farsi una giusta idea del modo con cui si giunge allo stabilimento delle reti

trigonometriche comunali, è stato mecessario ridurre in iscala piú grande i triangoli di 3° ordine che si trovano nei dintorni del comune di Rivoli. Essi vennero delineati sul mo- dulo n° 9.

Per giungere alla determinazione della base comunale di Rivoli è necessario stabilire i triangoli risultanti dal modulo n° 10 sul quale sono tracciati i triangoli di 3° ordine sul detto territorio e comuni circostanti e suí quale venne poscia stabilita la base comunale all’appoggio di uno dei lati dei triangoli di 5° ordine.

D — Esposizione ed esame analitico del progetto atto in Francia nel 1817.

Questo progetto trovasi in tutta la sua estensione svilup- pato nell’opera del signor Puissunt intitolata Nouvelle de- scription géomeétrique de la France stampatasi a Parigi nel 1832, ed è da questa che si desume il sunto segnente:

«Narrasi in detta opera che in seguito agli avvenimenti militari e politici del 1814 gVingegneri topografici che esplo- rarono topograficamente Ie contrade conquistate dalle armi francesi furono obbligati di rientrare in patria.

«Il deposito della guerra sempre animato dal desiderio di far intraprendere operazioni nell’interesse della geografia, avvisò ai mezzi di trar partito di detto corpo di ingegneri pel tempo di pace.» 3

Era questa una circostanza favorevole per proporre al Go- verno la riforma della gran carta di Cassini riconosciuta ine- satta in vari punti, mediante una nuova carta topografica messa in armonia coi progressi fatti nella scienza.

A tale scopo il detto ufficio diretto dal marchese d’Esque- villy compilò un analogo progetto che rassegnò al ministro della guerra i) 1" ottobre 1816,

Questo progetto mira principalmente a conseguire i se- guenti scopi:

{° A coprire tutta la superficie della Francia di una nuova gran rete trigonometrica, dietro i principii assoluti della scienza geodetica ;

2° A formare sulla base di essa una nuova carta topogra- fica della Francia alla scala di 4 all’80 mila;

5° A somministrare tuiti gli elementi e le basi necessarie pér il rilevamento catastale e. per collegarlo alle reti triga- nometriche appartenenti agli ordini superiori suddetti;

4° A somministrare ai diversi rami amministrativi dati re- lativi ai rispettivi loro bisogni.

Questo progetto trovò ua valido appoggio in un discorso tenuto alla Camera dei Pari dal marchese di Laplace il giorno 24 marzo 1817, il quale ha espressa la sua opinione a questo proposito nei seguenti termini:

«Volendo rilevare con esattezza il piano di un regno non avvi che un metodo, il quale disgraziatamente non è stato seguito nella operazione del catasto. Esso consiste neilo sta- bilire due grandi linee perpendicolari fra di loro, e dirette Puna dal nord al sud, e l’altra dall’est all’ovest, j

«Sí ccpre tutto lo spazio da rilevare con una rete di grandi triangoli che si collegano a queste due linee. Dividendo poscia ciascuno di questi triangoli in triangoli secondari, sí discende sino al rilevamecto dei comuni; in tal modo i rilevamenti parziali sono ristretti nei loro errori dai triangoli, nei quali essi sono circoscritti, e le trascuratezze dei geometri sono riconosciute e rettificate. Da ciò risulta un sistema di opera- zione buono ne’ suoi dettagli e perfetto nel suo insieme,»

In seguito alla presentazione del detto progetto, ed alle sollecitazioni fatte alla Camera dei Pari, fu con ordinanza reale dell’14 giugno 1817 instituita una Commissione com-