Pagina:Parlamento subalpino - Atti parlamentari, 1853-54, Documenti I.pdf/534

Da Wikisource.

5° Nel caso che, ammessa la misura diretta della base, come elemento di verificazione, non si trovino poi coincidere esattamente (il che è certo) Je due lunghezze, a quale di esse si dovrá attenere il catasto nelle ultèriori sue operazioni, e come si provvederá in questo caso alle esigenze del catasto sovra accennate, le quali non si possono altrimenti soddisfare, fuorchè per misura diretta ;

4° Nell’ipotesi che i triangoli di secondo ordine siano rico- nosciuti ed accettati come esatti, quali saranno i nezzi ed i procedimenti a seguirsi per riuscire alla determinazione della base comunale, cioè:

a) Quanti ordini di triangoli intenderebbe Ja Commis- sione che siano necessari per arrivare alla determinazione delle basi comunali ;

db) Quale il diametro dei circoli ripetitori occorrenti, e quante parti di minuto sessagesimale si esigerebbe da essi:

c) Quali serie di ripetizioni intende che si richiedano nella misura degli angoli;

d) Quante volte per ciascuna serie crede debba ripetersi la misura di ciascun angolo ;

e) Quale sarebbe, secondo le viste della Commissione, la tolleranza che richiederebbe sopra il completo giro dell’o- rizzonte ?

Firmato: Il commissario regio

A. RABBINI,

Relazione fatta alla Camera il 28 novembre 1854 dalla Commissione composta dei deputati Menabrea, De- spine, colli, Jacquier, Cadorna Carlo, Daziani, Pal- lieri, Lanza, Brignone, Cavallini, Bronzini, Depretis, Monticelli, e Di Kevel, relatore.

Sienorr! — Li 2 gennaio scorso il ministro di finanze pre- sentava alla Camera un progetto di legge per la formazione del catasto stabile, e la Camera ne rimandava l’esame ad una Commissione di 14 membri eletta nel suo seno.

Questo progetto, salve pochissime eccezioni, non essendo che la riproduzione di quello che, presentato nella prece- dente Sessione, e lievemente emendato da una Commissione parimente di 14 membri, aveva fatto l’oggetto di una rela- zione distribuita in sul riprendersi dell’ultima Sessione della passata Legislatura, parrebbe a prima giunta che esso non avrebbe dovuto dar luogo nè a nuove nè a lunghe discus- sioni, massime che i membri componenti la nuova Commis- sione, da tre in fuori facevano parte di quella che aveva ela- borato il primo. Senonchè, ove si consideri che all’impor- tanza della materia, alle polemiche cui ha dessa dato luogo nella stampa periodica ed in altre pubblicazioni, massime dacchè furono, con provvido consiglio, attuate le scuole tecniche catastali, non fará meraviglia che i membri stessi dell’antica Commissione, fatti viemmaggiormente edotti della svariata mole della materia, abbiano dato un piú profondo studio alle singole disposizioni della legge onde rendersene maggiormente capaci e darne piú convincente ragione alla Camera.

Onorati per la seconda volta dello spinoso mandato di ri- ferirvi intorno agli studi ed alle proposte della vostra Com- missione, noi crediamo oramai soverchia cosa, dopo quanto fa scritto e detto al proposito, di soffermarci a dimostrare la necessitá di un nuovo catasto, se giugnere si vuole col tempo alla cotanto sospirata equa ripartizione dell’imposta fondiaria.

H

1 í

Aggiugneremo solo che, se un catasto ha per precipuo scopo l’equo ripartimento dell’imposta, produce però, se ben fatto, altri risultamenti non meno importanti, quelli cioè, di accertare i confini stabili delle proprietá individuali, di semplificare e porre in maggiore evidenza i pesi che gravano le proprietá medesime, di agevolare le contrattazioni e le statistiche, si agricole che manufatturiere, mentre serve al. tresí mirabilmente di base di partenza per le molte opera- zioni geodetiche che tuttodí occorrono per la formazione di strade, canali ed altri veicoli del commercio e dell’industria.

Noi non ci arresteremo parimente a dimostrare come tutti i temperamenti provvisori o transitori di perequazione delle stime riescano assolutamente insufficienti non solo a raggiun» gere quello scopo, ma possano per avventura generare uno scompiglio maggiore in uno stato di cose giá abbastanza di- sordinato.

L’antica Commissione doveva espritiere al riguardo il suo voto, dacchè vi era chiamata da un progetto analogo statole rimandato, e lo espresse recisamente negativo, come si scorge dalla sua relazione. H Ministero piú non riprodusse tale progetto, nè l’idea di riprenderlo ad esame fece argo- mento di nuove serie discussioni nella vostra Commissione.

Solo un membro, non mostrandosi convinto dell’impussibi- litá di raggiungere quel fine, presentò alcune considera- zioni in tale sensa cui si contrapposero quelle che veggonsi riferite nelia preaccennata relazione, alla quale ci riferiamo, e si riservò, senza intanto contrastare l’esame del progetto del catasto stabile, di fare studi all’uopo e di presentare, cc- correndo, un progetto su tale maîeria.

‘ Posta impertanto come fuori di contestazione la necessitá di un nuovo catasto stabile, per dar ragione del complesso del progetto presentato, ci riferiremo, a scanso di ripetizione, sí alle elaborate e competenti relazioni del Ministero che precedettero il primitivo progetto e la riproduzione sua, sí a quanto giá si osservò nella precitata relazione ; vale a dire che il progetto di cui si tratta non racchiude che quelle massime fondamentali, senza le quali non possono nè intra- prendersi le operazioni preliminari nè formolarsi Je altre di- sposizioni parimente legislative che dovranno emanare prima ancora che si possa dare attivamente mano all’operazione, e ciò indipendentemente dai molti regolamenti amministra- tivi con cui si dovrá svolgere e completare ja inateria. La vostra Commissione avendo accolto in massima questo pro- getto senza discussioni intorno ad altri sistemi, noi dovremmo pell’ordine della materia passare addirittura all’esame dei singoli articoli.

Senonchè crediamo prezzo dell’opera di riferire innanzi tutto intorno ad una quistione che sollevossi ali’oecasione dei disposto dall’articolo 4, quistione che dominò quasi tutte le altre, che fu lungamente e profondamente discussa e fece l’oggetto di deliberazioni poscia annullate o modificate, ma che alle fin fine nei termini in cui venne risolta colla reda- zione che si propone raccolse i voti di una competente mag- gioranza.

Quell’articolo determinava in massima il sistema da se- guirsi nel procedere alla misura delle proprietá.

A prima giunta sembra che le quistioni che insorgere pos- sano su tale argomento, essere debbano di esclusiva com- petenza degli scienziati tecnici, sicchè essi soli possano con- venientemente seioglierle.

Senza disconoscere per nulla quanto preponderante essere debba la loro opinione in tale materia, dove però siavi diver- genza fra di essi, crediamo che sia mestieri il porre almeno il punto della questione sotto gli occhi della Camera anche