Pagina:Parlamento subalpino - Atti parlamentari, 1853-54, Documenti I.pdf/535

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perchè, essendo questa questione intimamente collegata con quella economica, possa essere convenientemente apprezzata ed, accorrendo, risolta.

A questo fine gioverá di dare una idea comparata dello scopo e del processo di una carta topografica e di una mappa catastale.

Il paese possiede una carta topografica degli Stati di terra- ferma, alla di cui compilazione per lunghi anni e colla mas- sima cura diede opera il regio corpo dello stato maggiore ge- nerale ; carta che, a detta degli uomini i piú competenti, è la piú esalta e Ja piú forbita che desiderare si possa. Essa è sulla scala di 1 al b0 mila, vale a dire che l’unitá della mi- sura su cui è formata, rappresenta la cinquantamillesima parte di un metro.

Per la sua formazione si fece una prima rete trigonome- trica partendo da una gran base stata orientata, calcolata e misurata da valenti geodeti, cogli istrumenti e coi metodi i piú perfetti.

Tale rete trigonometrica ossia triangolazione di primo or- dine, eseguita con iserupolose ripetute osservazioni, deter- minò la vera giacitura ossia distanza fra di loro di un dato numero di punti culminanti dello Stato, e quindi la lunghezza e l’orientazione dei lati di questi triangoli. Si pro- cedette poscia ad una triangolazione di secondo ordine ossia al frazionamento dei triangoli di primo ordine che ebbe per risaltato di stabilire la giacitura ed orientazione cume sopra di un numero maggiore di punti culminanti o permanenti, che furono piantati e conservati sul terreno ; finalmente, lad- dove le circostanze locali e la mancanza di altri dati il ri- chiedevano, si formò altra triangolazione di terzo ordine colla quale venne stabilita la posizione topografica di un nu- mero maggiore di punti intermedi.

Determinata con questo mezzo una serie di punti fissi, e cosí di triangoli su tutto lo Stato, si procedette al rilevamento del terreno compreso in detti triangoli sia colla riduzione ad una data scala delle mappe comunali, lá dove esistevano, sia col rilevamento del terreno dove non vi era mappa.

Si ridussero quindi queste parziali tavole alla scala unica dell’1 al 80 waila per formare la carta topografica fatta di pubblica ragione.

Ii processo impertanto sta nel partire dall’alto per scen- dere ci basso, nell’usare la massima diligenza nella deter- minazione dei punti cardinali, e la loro figliazione sino ad un dato limite, e nel dare qualche maggior tolleranza a mi- sura che il lavoro si spezza.

Evidentemente lo scopo di una grande carta topografica ri- dotta ad una scala cosí minima, è compiutamente raggiunto, quando quel dato numero di punti principali trovasi cosí di- ligentemente determinato, che la loro posizione sulla carta corrisponde esattamente alla loro giacitura sul terreno. Se una pari esattezza matematica non ricercasi in tutti gli altri punti o parti minori, egli è perchè dessa non è nè attendi- bile nè necessaria,

Non attendibile perchè gli errori nella determinazione dei primi punti, benchè comparativamente minimi, ma pure in- separabili in ogni umana operazione, si moltiplicano a misura che si moltiplicano i calcoli basati su di essi; non necessaria, perchè tali minuti errori diventano impercettibili quando le tavole soro ridotte ad una scala cosí minima come si è quella delli al 50 mila.

Ben diverso è lo scopo del catasto, e quindi diverso debbe esserne il processo per formario.

In questo ricercasi precipuamevte l’esattezza nei dettagli. Si mira cioè a determinare esattamente e la configurazione

e la superficie dei singoli appezzamenti per possessore e na- tura di coltura, perchè l’interesse economico e quello di cia- scun possessore, consiste precisamente nell’ esatto rileva- mento e qualificazione parcellare di’ciascuno di essi,

La misura segue distintamente per comune.

La coordinazione di una mappa con quelle dei comuni li- mitrofi è sicuramente necessaria per la determinazione e la

‘conservazione dei confini territoriali ; ma la coordinazione

matematica di tutte le mappe dello Stato fra di loro, non è, per avventura ottenibile, nè necessaria. Non ottenibile, perchè, anche dato che si potesse raggiungere quella precisione nella determinazione relativa dei punti delle varie mappe fra di loro, non vi sarebbe poi modo di ravvicinare materialmente le mappe fra di esse, onde accertare tale precisione; non ne- cessaria, perchè estranea allo scopo del catasto, e solo gio- vevole per la formazione di una carta topografica che giá esiste.

Premesso cosí un cenno dello scopo diverso cui mirasi colla formazione di una carta topografica e di un catasto par- cellare, scenderemo a dare ragione delle discussioni che sor- sero al proposito del disposto del prementovato articolo 4.

Giova a quest’effetto di ritenere che nel progetto presen- tato nella passata Legislatura tale articolo era diversamente redatto.

Portava cioè:

«La misura avrá luogo secondo i principii della scienza è sará possibilmente coordinata coi punti trigonometrici stabi- liti dal regio corpo dello stato maggiore generale.»

La Commissione d’allora propose la soppressione della pa- rola possibilmente che le parve lasciare un vago od una lar- ghezza non consentanea alla precisione attendibile in tale o- perazione. Ritenne beosí che, sebbene la misura dovesse aver luogo separatamente per comune e che non si avesse in que- sta operazione per iscopo la formazione di una carta topogra- fica dello Stato, ma solo il rilevamento esatto delle proprietá individuali secondo la loro qualitá, configurazione ed esten- sione; tuttavia, ogni mappa dovendo esser esattamente orien- tata, ragione volesse che la misura venisse coordinata coi punti trigonometrici giá stabiliti.

Aderiva in allora il commissario regio a questa soppres= sione.

Senonchè nel progetto riprodotto in questa Sessione tale

° articolo fu concepito nei seguenti termini :

«La misura sará eseguita a norma dei principii della scienza applicati secondo i piú opportnni metodi dell’arte e tenendo conto dei punti trigonometrici che si trovassero giá stabiliti dal regio corpo dello stato maggiore,»

Supponendosi da taluno dei membri della Commissione che con questa variata locuzione si avesse per iscopo di affran- carsi dall’obbligo assoluto di coordinare l’operazione del ca- tasto coi punti trigonometrici dello stato maggiore generale, e ritenendosi essere tale prescrizione indispensabile per aver sempre un controllo delle misure eseguite ed una maggiore precisione nelle operazioni, sendochè l’errore che suole per lo piú avverarsi in tali operazioni sta nella misura delle basi dei triangoli, la Commissione, all’oggetto di aver lumi sovra una questione che si presentava come unicamente tecnica e per conoscere d’altronde le ragioni che mosso avevano il Go- verno a fare tale innovazione, invitava il signor ministro delle finanze ed il commissario regio, nonchè un ufficiale superiore dello stato maggiore generale ed un egregio professore di matematica dell’Universitá di Torino ad intervenire nel suo seno.

Rendere un conto esatto delle lunghe, animate ed ognora