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ARLAMENTARI

della quanlitá estraila e successivamente i! 2% per cento di meno del valore che sará venduto a Genova per l’eccedenza del decimo; ed infine il cancue da pagarsi di 10 lire o di 50 per ogni litro d’acqua al minufo secondo, secondo che l’acqua è volta alla animazione delle macchine fisse, o che non fos- sero volts a questo uso. Per contro la slessa societá può ri- trarre i suoi vantaggi dallo stabilimento di opifizi idraulici fra Pontedecimo e Genava, e dalla vendita dell’acqua di 380 litri per ogni minuto secondo detratto !l decimo dovuto al Governo, oltre alle "cque di filtrazione che andrebbero per- dute lungo la galleria. Il vajore di quest’acqua se si dovesse determinare dal valore corrente in Genova, sarebbe di lire 10 mila il bronzine, e siccome i 315 litri d’acqua a cui si re- siduerebbe l’assoluta proprietá della socielá Nicoloy corri- spondono a 1234 bronzini circa, cosí ricaverebbe da questa vendita lire 12,340,000, da cui si dovrebbe detrarre il 25 per cento per quella parte cui ha diritto l’amministrazione pei suoi bisogni, in eccedenza del deciino ; ma non è da sup- porsi che il prezzo dell’acqua possa mantenersi al valore al- tuale, dacchéè Ja nuova quanfita che vi si condurrá dalla Scri- via basta giá a farlo diminuire notevolmente, e pofendosene trarre in seguito da altre fonti, ia diminuzione si fará ancora piú sensibile,

Da un altro canto, le finanze avrebbero il solo carico del- indennitá cui avessero diritto gli utenti della Scrivia. Tale indennitá potrebbe forse evifarsi quando venisse dimostrato quanto alcuni pretendono, che col canale fugatore aperto dal Governo e per la lunghezza di circa 1500 metri, Lrapelando (e come lo dimostra ora il fatto) per filtrazione, dalle pareti laterali acque in abbondanza e tali da superare quelle deri- vate dalla Scrivia da condurre a Genova, quelle stesse acque sarebbero perdute ove nonesistessa lo stesso canale fugatore, dacehè în quel caso sparse nel seno della terra e sulla super- ficie si perderebbero per lo piú in evaporazione, ed incerta sarebbe la loro direzione, che fors’anco riescirebbe fuori del bacino della Scrivia. Quella indennitá potrebbe almeno dimi- nuirsi nel caso che si potesse eseguire quanto suggeriva Pin- geguere Signorile, chiudendo cioè con opere stabili la valle di Busaicita, superiormente a Rusalla, che sarebbe capace di alimentare un serbatoio d’acqua di 550 litri per minnto se- condo e per 50 giorni non interrotti; il che procurerebbe nei

tempi di siccitá altreltanta acqua agliutenti di Scrivia, quanta.

verrebbe ora estraendosi. Tali sistemi però non sono tuttora provati possibili, quindi è che converrebbe pure determinare per l’evenienza l’indennitá da darsi agli ulenti, onde cono- scere se le finanze cen vengono danneggiate dal contralto; ma se i 356 litri d’acqua possono valere in altre regioni del Piemonte, pel solo fatto dell’irrigazione, circa lire {00 mila, non può dirsi egualmente e specialmente nel caso conereto che conservi lo stesso valore, dovendosi desso proporzionare al danno locale che ne deriverrebbe, dipendente anche dagli opifizi, il quale però potrá forse diminvirsi compensando la diminuzione d’acqua colla maggior caduta, piú facile ad otte- nersi in quei siti che presentano ancora sensibili pendenze; e per alcuni opifizi si potrá fors’anco indennizzarsi col mi. glioramento di macchine che attualmente sperdessero per contro una parte della forza motrice.

Comunue, il valore sovraccennato di lire 100 mila sará almeno sufficiente per conchiudere ch’egli sará pur sempre minimo in faccia ai vantaggi che deriveranno alle finanze da tale contratto, i quali consistono: nell’avere gratuitamente Pacqua per le macchine fisse, e poscia per gli altri usí fino alla concorrenza di un decimo, nonché colla diminuzione del 25 per cento oltre il decimo ; nel canone di lire 10 0 50 come

sopra, e nel risparmio di 154 mila lire giá accennato, col sostituire le macchine fisse all’attuale modo di esercizio.

In conclusione, se non è dato alla Commissione, forse ad alcuno, di calcolare a priori, con questi dati incerti, gli oneri ed i vantaggi delle due parti contraenti, la medesima è però persvasa, che se assai profittevoli riuscissero i medesimi alla societá Nicolar, non meno vantaggiosi riesciranno 2Ì Go- verno. Epperò vi propone di approvare le fatte convenzioni colla societá Nicoluy.

A compimento della presente relazione, devesi în ultimo riferire una petizione di 48 commercianti ed azionisti della societá Nicolay, i quali lagnandosi della dilazione frapposta a discutere la presente legge, invita la Camera acciò voglia nel-

Palta sua saviezza richiamare la Commissione e specialmente.

il relatore alla sollecitudine, Dal suesposto io spero vi farete persuasi, o signori, che nulla ommise la Commissione per giungere al piú presto «lle sue conclusioni, e che erano pure necessari degli intervalli di tempo al Ministero per racca- gliere i documenti numerosi di eui man mano era richiesto. In quanto al vostro relatore vi basti l’accennare che eglí fu nominato assai dopo la trasmissione di tale petizione, e che in tre giorni compí l’opera sua, pur consacrandene uso a percorrere sul luogo quei lavori con un altro dei membri della vostra Commissione, onde farsene un concetto chiaro, lavori che faranno vieppiú ammirata l’opera gigantesca della strada ferrata, e che riesciranno a maggiore vanfaggio e de.

‘coro della giá illustre cittá di Genova, nonchè della nazione

che li ideava e li traduceva in atto,

Relazione del presidente del Consiglio, ministro Gelle finanze (Cavour), 5 maggio 1854, con cui presenta al Senato il progetto di legge approvato dalla Camera nella tornata del 25 aprile 1854.

Sienoni! — Nella seduta del 2% cadente mese, aventio la Camera dei deputati adottato il progetto di legge, con cui sorio approvate la convenzione passata il 27 maggio 1853 tra le finanze dello Stato ed il cavaliere Paolo Antonio Nicolay in ordine all’estrazione dell’acqua dal torrente Scrivia, come anche le modificazioni ed aggiunte alla slessa convenzione, portate colla posteriore convenzione dell’11 novembre stesso anno, io ho l’onore di setteporre ora tale progetto alle deli» berazioni del Senato del regno.

Relazione falta al Senato il 23 maggio 1854, dall’uf- ficio centrale composto dei senatori Des Ambrois, Re- gis, De Margherita, Jaequemoud, c Di Vesme, relatore.

Sievoni! — Chiunque abbia percorso il tratto di strada che da Serravalle tende a Genova, non può non essere percosse di maraviglia per la grandezza dei lavori c perle difficoltá che, in sí gran numero raccolte in quel piccolo spazio di soli 46 chilometri, vennero felicemente superate. Fra queste tiene senza dubbio il primo Iuogo fa grave pendenza che, per la configurazione della valle e pel breve spazio tra la vetta del- l’Appennino e la cittá di Genova, si ebbe a dare alla strada nel discendere dal punto culminante delia medesima a Bo- sslla, infino a Pontedecimo; pendenza che nella galleria dei Giovi, lunga 3100 metri, è di 28/68 per mille; ed all’escire della medesima, per due tratti complessivamente di presso a

aio,