Pagina:Parlamento subalpino - Atti parlamentari, 1853-54, Documenti II.pdf/457

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DOCUMENTI PARLAMENTARI

La ragione dell’iltegalitá veniva sostenuta da uno degli ono- revoli commissari. Due altri, senza dividere quell’opinione, opinavano tuttavia non doversi approvare il progetto nel modo nel quale era concepito, Riconoscerano la necessitá di

quest’opera, ma credevano che dovesse essere solo sussidiafa dall’erario e non assunta a tutte sue spese. Appoggiavano:

questo avviso alla ragione che il comprendere la somma pro- posta nell’assegno del milione annuo consacrato alla costru- zione della rete stradale dell’isola era piuttosto una finzione che una realtá, poichè la rete stradale dovendosi pur con- durre a termine, quand’anche non bastassero gli otto milioni e mezzo, e le probabilitá essendo piuttosto contrarie che fa- vorevoli, l’assegno che era si fa diviene nominate e torna in definitiva a carico dell’erario. Aggiunsero a questa ragione la riflessione che la stima stessa di 90,000 lire potrebbe venire di gran lunga superata, e l’esperienza passata dei tentativi fatti precisamente su quel luogo ne somministrano la prova, essendosi in prima peritato l’antico ponte in lire 94,400 e poi dovuto riappaltare per lire 156,500, e quand’era in via di costrazione essere stato il tutto distrutto senza essere certi che le lire 186,500 sarebbero state sufficienti a condurlo a ier- mine. Per queste ragioni doversi evitare un inipegno del quale male si poteva gindicare la vera portata, ed essere mi- glior consiglio l’assegnare a titolo di sussidio una somma da prelevarsi sull’assegno annuo delle lire 100,000 che si vola complessivamente solito questo titolo per le provincie del regno, chiamande, per la spesa della quale si tratta, a con- corrervi le due provincie interessate di Sassari e di Tempio, Altro degli onorevoli commissari opinava invece che si anti- cipasse pure la spesa a carica dello Stato, ma colla condizione che, se Vintera rete stradale della Sardegna oltrepassava l’im- porto degli olto milioni e mezzo, in quel caso Ja spesa sud- detta per il ponte sul Coghinas si mettesse a carico delle pro- vincie interessate che dovrebbero rimborsare il relativo im- porto.

Tali furono i motivi addotti, sia per combattere che per modificare il progetio in discorso. A questi opposero i suei difensori i seguenti ragionamenti:

Non potersi ammettere la ragione dell’iliegalitá perchè, quando anche non vi fosse alcuna determinazione speciale anteriore per quell’opera, essa non forma che una parte di un piano ben piú esteso cioè della strada che percorrere deve quelle provincie; certo come ponte è un’opera a sé, e si pre- senta indispensabile anche nell’altuale stato di quelle comu- nicazioni ristrette solo a vie di senlieri. Questo non cambia però la natura di quell’opera presa come parte del complesso, e quindi vestirebbe Videa di un sussidio anticipato promotore della strada, indispensabile per cominciare a dar vita e mo- vimento a quei paesi, sí che possano un giorno sottestare alla spesa d’una strada regolare la quale, anche calcolata nei limiti piú modesti per uno sviluppo di quaranta e piú chilo- metri che dovrebbe avere, non importerebbe meno di 400,000 lire. Siccome coll’ammettere Lale spesa non si stabilisce aleun antecedente per unimpegno a carico dello Stato per concor- rere a quella strada, ma il Parlamento sará libero o di rav- visare l’erezione che ora fa del ponte come un sussidio suffi- ciente, o ne determinerá con pieno arbitrio il limite mag- giore, cosí la ragione di un’illegalitá fondata sui motivo che lo Stato assuma l’intera spesa del ponte non reggerebbe nem- meno nel caso che per quest’opera non vi fossero antecedenti di sorta. La necessitá di altivare una sicura comunicazione fra quelle due provincie aveva giá determinato il Governo fino dal 1843 a decretare la costruzione del ponte a spese erariali, Nella relazione che precede il progetto ministeriale

sono enumerzle fe vicende che ebbe a sopportare, e come una piena straordinaria del gennaio 1848 rovinasse ogni cosa. Senza voler toccare la questione generica se il Governo at» tuale debba assumere gli impegni del Governo cessato per ciò solo che ebbero crigine allora, ma discendendo al caso concreto, sarebbe per veritá un po’ duro per quelle popola- zioni togliere loro quanto era stato formalmente decretafo per legge, e ciò solo perchè una fiumana distrusse l’opera che giá frovavasi di molto avanzata. La Camera ha giá mo- strato inoltre quanto rispetti simili impegni quando ac- consentiva ad ultimare le arginature dell’Isére e dell’Are a carico dello Stato, il eni importare è di ben altra entitá che quanto richiedesi colla presente opera, Nemmeno potrebbe quest’’esempio stabilire un antecedente pericoloso che può trarre le Stato a spese indefinita per dimande analoghe di altre provincie, appunto perchè questo forma eccezione in forza della legge che giá decretava il ponte sul Coghinas; è quindi prudenza l’appoggiarsi precisamente a quella legge.

Piú pratica era la proposta che si dovesse bensí] sussidiare, ma coi fendi che annualmente si accordano in massa, sotto il titolo di Sussidi alle provincie, mentre l’assegnare la spesa sul milione annuo che si spende per le strade in Sardegna, in forza della legge 6 maggio 1850, era una finzione, dovendosi compiere la rete stradale fors’anche con maggiore spesa. Contro a questa si osservò che, dovendosi in simile caso fra- zionare la spesa su molti esercizi futuri, non eccedendo quasi mai l’assegno per un’opera le lire 20,000, ne avveniva che quella in discorso non pofevasi principiare che nel 1855 per durare alcuni anni, laddove i contratti stipulati garantiscono Pesecuzione completa per l’aprile del 1885.

Siccome poi anche l’assegno del sussidio in massa delle lire 490,000 è solo accordaio per l’anno e giá fu molto combat- Lula Ja massima se convenga mantenere questo assegno, ora, se mai prevalesse l’opinione di abolirlo, ne verrebbe che, es- sendosi preso l’impegno della costruzione del ponte sul Co- ghipas, sí dovrebbe condurre a termine cen fondi appositi e non si avrebbe nemmeno i! vantaggio che per ora almeno l’erario nen sopporta alcun nuovo peso per l’assegno che si fa sulla dotazione per le strade di Sardegna. Quanto al dirsi uv’illusione perchè la rete stradale costerá forse anche piú di otto milioni e mezzo, è cosa che ora non si può dire, poichè interpellato in proposito il signor ministro, rispose che non è fatta per anco una liquidazione delle opere intraprese, e sa- rebbe senza fondamento sí l’asserzione che non basteranno, che la contraria. Certo però si è che la liquidazione definitiva di tutte le opere si protrarrá ben cltre il 1860, ed allora solo si potrá sapere se l’assegno attuale dovrá cadere a carico dello Stato 0 rimanere compreso negli otto milioni e mezzo destinati per le strade di Sardegna. Questo è almeno un van- taggio che si corre pericolo di perdere nel sistema di volersi sussidiare con fondi speciali nel caso che si sopprimesse l’as- segno per le provincie,

i’opinione emessa dagli avversari, che l’impegno che si as« sumeva l’erario era indeterminato, perchè la somma poteva elevarsi ad una cifra ben altrimenti superiore che le proposte lire 90,000, non parve fondata. Certo non mancano esempi, ed in larga copia, che ne proverebbero la possibilitá in tesi generica; ma, se si considera il caso attuale, si dovrebbe con- chiudere che solo per casi al di lá di ogni possibile previsione può avvenire che sia superata la slima,.e ciò per la natura stessa dei contratti, L’opera a costruirsi consiste in due forti spalle di ponte, sopra le quali si colleca in ponte tubulare in ferro seconda il sistema di Stephenson modificato nel senso che nou v’ha coperto. Le prime opere accennate, e per le