Pagina:Pascarella - Sonetti.djvu/141

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IX.


Che méttetelo in testa che er pretaccio
È stato sempre lui, sempre lo stesso!
Er prete? è stato sempre quell’omaccio
4Nimico de la patria e der progresso.

E in queli tempi poi, si un poveraccio
Se fosse, Dio ne scampi, compromesso,
Lo schiaffaveno sotto catenaccio,
8E quer ch’era successo era successo.

E sì poi j’inventavi un’invenzione,
Te daveno, percristo, la tortura
11Ner tribunale de l’inquisizione.

E ’na vorta lì dentro, sarv’ognuno,
La potevi tené’ più che sicura
14Da fa’ la fine de Giordano Bruno.




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