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lvcvs vergili | 313 |
oggi clûr e noi avellane o noccioli1. Tra un folto come questo, la capra del pastore cacciato partorì anzi tempo i suoi due piccoli che sarebbero stati così belli e utili al gregge! Non lontano deve essere il Mincio o una ghiara d’esso con poca o punta acqua. In vero si vedono ontani2, salici3, galbani4, vetrici5, salisti6, giunchi7, biodi8, e sopratutto, canne9, verde vivagno della tremula tela glauca che è la corrente del Mincio. Il pastore a cui un Dio aveva permesso di rimanere, mentre gli altri partivano, da quelle canne vocali al vento si tagliava i sette cannelli della zampogna da cui traeva col fiato le placide uguali melodie, sdraiato all’ombra d’un faggio...10. E il faggio è là.
Titiro, tu là sotto la grande corona d’un faggio
provi sull’umili canne un boschereccio concerto....
Noi lasciamo le terre che avemmo ed i campi che arammo,
- ↑ I noccioli o avellane in Buc. I 14, V 3, VII 63, Georg. II 65, 299.
- ↑ Gli ontani, Buc. VI 63, X 74, Georg. I 136, II 110, 451.
- ↑ I salci (di specie diverse al certo) in Buc. I 54, 78, III 65, 83, V 16, X 40, Georg. I 95 (graticci di vimini), II 84, 110, 446, III 175, IV 26, 182, Aen. VII 632.
- ↑ Il galbano, non so se uguale alla ferula, è in Georg. III 415, IV 264, Buc. (ferula) X 25.
- ↑ Le vetrici sono, si pensa, i salici accennati in Georg. II 446, e I 95. Forse il siler di Georg. II 12.
- ↑ Il salistio, se è carex, è in Buc. III 20, Georg. III 231.
- ↑ I giunchi, Buc. I 48, II 72.
- ↑ I biodi, forse, son compresi nel termine un po’ generico di ulva, in Buc. VIII 87, Georg. III 175, Aen. II 135, VI 416.
- ↑ Le canne (arundines) Buc. VI 8, VII 12, Georg. II 414, III 15 (il passo tradotto), IV 478, Aen. VIII 34, X 205.
- ↑ Il faggio in Buc. I 1, II 3, III 12, IX 9, Georg. I 173, II 71. Calici di faggio ben lavorato, come col cesello, in Buc. III 36 seg.