Pagina:Pascoli - Antico sempre nuovo.djvu/327

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oggi clûr e noi avellane o noccioli1. Tra un folto come questo, la capra del pastore cacciato partorì anzi tempo i suoi due piccoli che sarebbero stati così belli e utili al gregge! Non lontano deve essere il Mincio o una ghiara d’esso con poca o punta acqua. In vero si vedono ontani2, salici3, galbani4, vetrici5, salisti6, giunchi7, biodi8, e sopratutto, canne9, verde vivagno della tremula tela glauca che è la corrente del Mincio. Il pastore a cui un Dio aveva permesso di rimanere, mentre gli altri partivano, da quelle canne vocali al vento si tagliava i sette cannelli della zampogna da cui traeva col fiato le placide uguali melodie, sdraiato all’ombra d’un faggio...10. E il faggio è là.

Titiro, tu là sotto la grande corona d’un faggio
provi sull’umili canne un boschereccio concerto....
Noi lasciamo le terre che avemmo ed i campi che arammo,

  1. I noccioli o avellane in Buc. I 14, V 3, VII 63, Georg. II 65, 299.
  2. Gli ontani, Buc. VI 63, X 74, Georg. I 136, II 110, 451.
  3. I salci (di specie diverse al certo) in Buc. I 54, 78, III 65, 83, V 16, X 40, Georg. I 95 (graticci di vimini), II 84, 110, 446, III 175, IV 26, 182, Aen. VII 632.
  4. Il galbano, non so se uguale alla ferula, è in Georg. III 415, IV 264, Buc. (ferula) X 25.
  5. Le vetrici sono, si pensa, i salici accennati in Georg. II 446, e I 95. Forse il siler di Georg. II 12.
  6. Il salistio, se è carex, è in Buc. III 20, Georg. III 231.
  7. I giunchi, Buc. I 48, II 72.
  8. I biodi, forse, son compresi nel termine un po’ generico di ulva, in Buc. VIII 87, Georg. III 175, Aen. II 135, VI 416.
  9. Le canne (arundines) Buc. VI 8, VII 12, Georg. II 414, III 15 (il passo tradotto), IV 478, Aen. VIII 34, X 205.
  10. Il faggio in Buc. I 1, II 3, III 12, IX 9, Georg. I 173, II 71. Calici di faggio ben lavorato, come col cesello, in Buc. III 36 seg.