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poesia popolare eroica civile 175

     Voglio mandarti argento, ti manderò dell’oro,
     mamma, che tu pensare non puoi tanto tesoro!
— Va dunque; t’accompagni Maria dal buon consiglio,
     e la benedizione della tua madre, o figlio.
     Quando sarai lontano, pensa ai bimbetti, ai tuoi,
     che il mondo non ti faccia dimenticar di noi...
— Prima, mammina cara, prima morir vorrei,
     prima che per il mondo dimenticarmi i miei!
Passano dodici anni, dodici a uno a uno;
     non fu veduto ai porti, non vide lui nessuno.
     Un bacio: egli sospira; un altro: ed egli smuore;
     il terzo aveva il tòsco: mamma gli uscì dal cuore.


la figlia del re

Un uccellin cantava negli scopeti, solo;
     nè già come gli uccelli, al mo’ dell’usignolo:
     cantava e sì diceva l’amore che cos’è.
Ecco la reginella che venne al suo balcone:
     “Avessi io la tua grazia, caro, e la tua canzone!„
     “Figlia del re, gelosa, m’invidii tu... di che?
Tu dormi in un buon letto, tra due lenzuola d’aria,
     ed io sui monti in mezzo la neve solitaria.
     Tu il tuo damo aspetti, che passi e ti sorrida:
     ed io l’uccellatore che venga e che m’uccida„.


la camicina da morto

          L’è morto il bimbo. La madre piange:
          il giorno, piange; la notte, piange.
          E il bimbo morto le riappare