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Pagina:Pascoli - Traduzioni e riduzioni, 1923.djvu/202

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174 traduzioni e riduzioni


il tempo che fu

          Lo spettro d’un morto che amai
               è il tempo che fu.
          La voce che più non udrai,
          la speme che non avrai più,
          l’amor che non spengesi mai
               fu il tempo che fu.
          
          Che sogni soavi, le sere
               del tempo che fu!
          Ma i dì, fosse duolo o piacere,
          gettavano un’ombra, che tu
          volevi vederlo cadere
               quel tempo che fu.
          
          Rimpianto e rimorso ci adombra
               quel tempo che fu:
          è un tuo morticino ch’all’ombra
          tu vegli... e ciò ch’ami ora più
          non è che il ricordo, che l’ombra
               del tempo che fu.


per il mondo

— Mammina mia, ti lascio; ti lascio, o padre mio:
     addio, voi fratellini: voi cuginette, addio.
     Vado lontan lontano, vado di là del mare;
     vado, ma poi ritorno: mamma, non disperare.
     E quando sarò fuori, darò le mie novelle,
     con le guazze e le brine, con le rose e le stelle.