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il tempo che fu
Lo spettro d’un morto che amai
è il tempo che fu.
La voce che più non udrai,
la speme che non avrai più,
l’amor che non spengesi mai
fu il tempo che fu.
Che sogni soavi, le sere
del tempo che fu!
Ma i dì, fosse duolo o piacere,
gettavano un’ombra, che tu
volevi vederlo cadere
quel tempo che fu.
Rimpianto e rimorso ci adombra
quel tempo che fu:
è un tuo morticino ch’all’ombra
tu vegli... e ciò ch’ami ora più
non è che il ricordo, che l’ombra
del tempo che fu.
per il mondo
— Mammina mia, ti lascio; ti lascio, o padre mio:
addio, voi fratellini: voi cuginette, addio.
Vado lontan lontano, vado di là del mare;
vado, ma poi ritorno: mamma, non disperare.
E quando sarò fuori, darò le mie novelle,
con le guazze e le brine, con le rose e le stelle.