Pagina:Pascoli - Traduzioni e riduzioni, 1923.djvu/48

Da Wikisource.
28 traduzioni e riduzioni

è destinato che un dio con un uomo ti dòmini a forza„.
     Mentre diceva, l’Erinni gli rupper l’umana parola.


il momento eroico

Ma con grand’ira e dolore gli disse il piè-rapido Achille:
“Sauro, perchè mi predici tu morte? Non è di te uopo:
io lo so bene da me che mio fato è qui stesso morire,
senza mio padre, lontano a mia madre; ma pure, no, certo
non cesserò fin che sazi non abbia di guerra i Troiani„.
Disse e d’un urlo tra i primi egli spinse al galoppo i cavalli.


finalmente!

Questo pensava, a piè fermo: ecco presso gli venne il Pelide
simile al dio della guerra, che in guerra tentenna il cimiero;
e bilanciava l’ornello del Pelio sull’omero destro,
molto tremendo, ed il bronzo sprizzavagli lampi d’attorno
simili a luce o di foco che brilli o di sole che sorga.
Ettore videlo, e presegli il brivido, nè più sostenne
di restar lì, ma fuggì spaurito, lasciando le porte:
dietro, il Pelide balzò confidando ne’ rapidi piedi.
Come di tutti i volanti il più rapido, il falco, nei monti
agevolmente lanciò sè dietro ad ombrosa colomba:
essa di sghembo gli sfugge: da presso egli acuto squittendo
a brevi lanci l’insegue, chè il cuore gli dice d’averla:
dritto così l’un volava con èmpito, e l’altro fuggendo
sotto le mura di Troia, a tempesta moveva i ginocchi.