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Subito che ’l sentiero
Hebbe scorto à Nicandro.
Non si può dir fratelli,
Quanto rimase ogn’uno
Stupefatto, ed attonito, vedendo,
Che quella era la figlia
Di Titiro, la quale
Non fù si tosto presa,
Che subito v’accorse,
Ma non saprei già dirvi, onde s’uscisse,
L’animoso Mirtillo,
E per ferir Nicandro
Il dardo, ond’era armato
Impetuoso spinse,
E se giungeva il ferro
La ’ve la mano il destinò, Nicandro
Hoggi vivo non fora.
Ma in quel medesmo punto,
Che drizzò l’uno il colpo
S’arretrò l’altro, ò fosse caso, ò fosse
Avvedimento accorto,
Sfuggì il ferro mortale,
Lasciando il petto, che diè luogo, intatto;
E ne l’irsuta spoglia
Non pur finì quel periglioso colpo;
Ma s’intricò non sò dir come in modo,
Che nol potendo ricovrar Mirtillo
Restò cattivo anch’egli.
Ch.E di lui che seguì? Er. Per altra via