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Del senso, allor che dorme.
Tit.Insomma, quel che s’habbia il ciel disposto
De nostri figli, è troppo incerto à noi,
Ma certo è ben, che ’l tuo se'n fugge, e contra
La legge di natura amor non sente,
E che la mia fin quì l’obligo solo
Hà de la data fè, non la mercede:
Nè sò già dir, se senta amor, sò bene
Ch’a molti il fa sentire;
Nè possibil mi par, ch’ella nol provi,
Se ’l fa provar altrui.
Ben mi par di vederla
Più de l’usato suo cangiata in vista,
Che ridente, e festosa
Già tutta esser solea.
Ma l’invaghir Donzella
Senza nozze à le nozze è grave offesa.
Come in vago giardin rosa gentile,
Che ne le verdi sue tenere spoglie
Pur dianzi era rinchiusa;
E sotto l’ombra del notturno velo
Incolta, e sconosciuta
Stava posando in sul materno stelo;
Al subito apparir del primo raggio,
Che spunti in Oriente
Si desta, e si risente,
E scopre al Sol, che la vagheggia, e mira
Il suo vermiglio & odorato seno,
Dov’Ape susurrando