Pagina:Pastor fido.djvu/9

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   La dove sotto alla gran mole Etnea
   Non sò se fulminato, ò fulminante
   Vibra il fiero gigante
   Contra ’l nemico ciel fiamme di sdegno,
   Quel son io: già l’udiste, hor ne vedete
   Prova tal, ch’à voi stessi
   Fede negar non lice.
   Ecco, lasciando il corso antico, e noto
   Per incognito mar l’onda incontrando
   Del Re de’ fiumi altero,
   Qui sorgo, e lieto à riveder ne vegno
   Qual esser già solea libera, e bella,
   Hor desolata, e serva
   Quell’antica mia terra, ond’io derivo.
   O cara genitrice, ò dal tuo figlio
   Riconosciuta Arcadia,
   Riconosci il tuo caro,
   E già non men di te famoso Alfeo.
   Queste son le contrade
   Si chiare un tempo, e queste son le selve,
   Ove ’l prisco valor visse, e morio,