Pagina:Pastorale 31 maggio 1889 (Marello).djvu/7

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A voi poi, o carissimi Alunni del Santuario, quante cose ho da dirvi che ora non mi è concesso pur di accennare! Sento perciò vivissimo il desiderio di trovarmi presto con voi; di parlarvi delle speranze che in voi ripone la Chiesa; di sollecitarvi a crescere in scienza e virtù affinchè quelle speranze non vadano deluse; di rallegrarmi della corrispondenza vostra alle grazie che ricevete dal Signore per rendervi degni dell’altissimo ministero a cui Esso vi chiama. E si riempirà di santa letizia il mio cuore allorquando potrò imporvi le mani, e suscitare in voi novelli evangelizzatori di pace al diletto mio popolo.

Mi è pur dolce il rivolgere la parola a voi, o Vergini del Signore, che in bel numero servite allo Sposo celeste nella Diocesi Acquese. Anche voi siete cooperatrici della mia missione, anche il vostro è un ministero di pace. Voi la invocate dal cielo questa pace nell’angelico ufficio della preghiera; voi la diffondete nelle famiglie educando le giovanette a quelle virtù che le formeranno buone madri; e da non poche di voi questo dono di Dio è portato nella casa del dolore al letto dei poveri infermi. Proseguite generosamente nel cammino in cui entraste animose, e Gesù vostro Sposo divino vi riempia il cuore di pace e di gaudio. Pax Christi exultet in cordibus vestris pegno di quella pace perfetta, di quel gaudio perenne che vi è serbato in cielo.

Anche a voi, o illustri Personaggi che nella Diocesi presiedete alla tutela del pubblico bene, anche a voi mi sia permesso di indirizzare un riverente ed affet-