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i cavalleggeri di monferrato 147

La metà del terzo squadrone, comandata dal capitano Ristori, co’ suoi ufficiali Casati e Collobiano, la sera del 23, fu mandata, insieme a un riparto di fanteria, in ricognizione sulle colline dominanti S. Martino, senza rinvenire alcuna traccia del nemico. Codesto mezzo squadrone passò la notte accampato a Rivoltella, mandando qua e là piccoli distaccamenti; e da Rivoltella vide, all’alba, sfilare parte della Divisione gialla — Cucchiari — non che il resto della Divisione Mollard, chiamate da un vivo fuoco di fucileria acceso nelle linee avanzate.

Tutto il quarto squadrone, finalmente, comandato dal capitano Ghillini, se la memoria non ci tradisce, fu destinato di scorta alle batterie dell’estrema destra. Ma delle sue vicende, come di quelle del terzo — causa il loro funzionamento — poco possiamo dire.

Questo solo siamo in grado di aggiungere, che il terzo squadrone, sfogato il grande temporale — battaglia combattuta in cielo, e perciò meno della nostra cruenta — dovette eseguire qualche carica in foraggeri per proteggere i movimenti delle batterie cui serviva di scorta; e che, al tramonto, ascese anch’esso il colle dove il nostro squadrone aveva già due volte caricato. Quel colle da dove si distinguevano, sul calar della sera, come fantasmi che svaniscono, le ultime tuniche bianche dei soldati nemici, che s’arrestavano a tratti, rapidamente voltandosi, la guancia destra contro la cartella del loro fucile — illuminata la faccia dal lampo dell’arma — tirare gli ultimi colpi, ormai incruenti.... ma protettori di una ritirata divenuta, per essi, una fuga.