Pagina:Patria Esercito Re.djvu/226

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208 parte prima

vanotto, soldato d’artiglieria che, così a occhio e croce, giudico un volotario....

"Il furiere dei bersaglieri dice di lasciarlo stare, perchè tanto, non ci è più nulla a fare....

"Io esito, poi scosso dal muovere degli occhi che il poveretto fa verso di me, mi decido a farlo trasportare su uno dei carri, che avevamo con noi, e lo faccio condurre in una cascina, al sicuro, per essere medicato.



"Speriamo — conclude il Levi nelle sue note — che non si avveri la profezia del furiere!„

Ma fu tale la impressione ch’egli dice d’aver riportata alla vista di quel bel giovane moribondo, che, quantunque a lui sconosciuto, volle ricordarne la memoria in un quadro, dovuto al pennello del Crespi.

In quella tela, il soldato incognito steso a terra, è lo Stucchi; l’ufficiale, che inginocchiato accanto a lui lo assiste, è Ulderico Levi, vestito della sua celeste divisa di sottotenente nelle Guide; Ulderico Levi, oggi senatore del Regno e capitano di cavalleria nella riserva, decorato a Custoza.

Ma il più curioso è per davvero questo, ch’egli fece dipingere il quadro senza manco conoscere di nome, ne sapere se vivesse ancora