Pagina:Pavese - Il mestiere di vivere.pdf/172

Da Wikisource.
168 1940

tempo, perché, raggiunto l’assoluto in un suo momento, un istante dopo può decadere. Ciò riprende il pr. del 22 febbraio ’40, e insomma nega che una vita, còlta nella successione meccanica dei suoi istanti, anche i piú coscienti, possa configurarsi a costruzione metafisica. Infatti, la successione meccanica dei pensieri cade nello schema — riconosciuto empirico — del tempo. Perché un’esperienza abbia un valore metafisico deve sfuggire al tempo. Nella vita pratica ciò pare che accada soltanto nell’attimo isolato — evasione dal tempo — .

La «falsità della poesia» (3 ottobre ’38, III) — sostituzione del tempo assoluto al tempo empirico — riesce piú affascinante del «regno dei cieli», perché questo si realizza solo in attimi e quella in costruzioni che, benché valgano come un solo attimo assoluto, si distendono però gradevolmente e abbracciano a volte lunghi lassi empirici.

· · · · · · · · · · · · · · · · ·

L’unità di un’opera consisterà dunque nell’appartenenza di tutti i suoi momenti a uno stesso periodo assoluto o metafisico che si dica1.

Di qui la difficoltà di determinarla fuori dello sviluppo deterministico dei suoi casi e fenomeni, per noi che siamo avvezzi a sperimentare la vita sempre secondo lo schema del tempo empirico e a conoscere — praticamente — quello assoluto solo come negazione del tempo empirico, negli atti morali. (Di qui, intanto, il carattere individuale dell’opera d’arte, come dell’atto morale: esperienze per loro natura non-collettive perché assolute).

È facile creare un’opera d’arte «istantanea» (il «frammento»), come è relativamente facile vivere un attimo di moralità, ma creare un’opera che superi l’attimo è difficile, come è difficile vivere piú a lungo di un palpito il regno dei cieli. L’arte di organizzare il regno dei cieli di là dall’attimo (santità) è allo stesso livello dell’arte di organizzare un’opera di poesia di là dal frammento, o congerie di frammenti che si dica.

Che la prima tu l’abbia definita quasi impossibile (tanto che consideri in sostanza la moralità come faccenda di attimi isolati) e speri invece nella seconda, nasce dal fatto che la tua vocazione è poetica e non etica. Contento?

  1. Sottolineatura e segni in margine a matita [N. d. E.].