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70 1937


Dopotutto oggi è il 25. E lei è in montagna. C’è stato un 25 che non è andata. Veramente?

Che cosa importa di vivere con gli altri, quando di tutte le cose veramente importanti per ciascuno ciascun altro s’infischia?

Per piacere agli uomini bisogna professare ciò che ciascuno di questi uomini nella sua vita segreta respinge e odia.

[.....]1.

Sinceramente. Vorrei piuttosto morir io, che ricevere questa notizia di lei. Qui davvero vorrei credere in Dio per pregarlo. Che non muoia. Che non le accada nulla. Che tutto ciò sia un sogno. Che perduri un domani. Che piuttosto scompaia io.

Insegna piú una sola creatura che cento.

30 dicembre.

Perché piegarci? Quest’anno 1937 abbiamo risanato la rovina del ’36, abbiamo trasformato un collasso atroce (’35-’36) in crisi di passaggio alla maturità. Ritrovato assurdamente un amore che ha del domani; ritoccato il fondo del nostro cuore vivo; risfiorato la poesia-sfogo e vinto, e creato la Vecchia ubriaca; raggiunto un solido complesso meditativo e giudicante con questo giornale; accumulato una messe di novelle varie e solide e feconde — qualcuna definitiva — ; ritrovato il ritmo della creazione.

Tradotto quattro libri con un guadagno di 6200 lire. Date

  1. Omesse cinque righe [N. d. E.].