Pagina:Pavese - Poesie edite e inedite.djvu/251

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Non riportiamo questa seconda versione che non presenta interesse tranne quello di una ricerca metrica rimasta a uno stadio ancora meccanico e incerto.

p. 132 L’istinto

Brancaleone, novembre 1935. Pubblicata in Lavorare stanca. Nell’indice è datata: febbraio 1936.

133 Tolleranza

Brancaleone, dicembre 1935. Pubblicata in Lavorare stanca. Nell’indice è datata: novembre 1933.

134 Lo steddazzu

Brancaleone, 9-12 gennaio 1936. Pubblicata in Lavorare stanca. L’indicazione del mese è pure nell’indice. Di questa poesia P. parla Appendice I .

Steddazzu, nel dialetto di Brancaleone (in altri dialetti calabri stigliazzu): la stella del mattino.

(13 marzo 1936. Fine del confino).

135 * Ritorno di Deola

Marzo-aprile 1936. Inedita. Fa parte delle Poesie del disamore. Nella minuta, titoli precedenti: Consigli di Deola, Fioretti di Deola, Tenerezze di Deola. Dalle correzioni della minuta si può arguire che P. comincia questa poesia della disillusione del ritorno in prima persona plurale con gli aggettivi al maschile; l’idea di mettere a protagonista una prostituta che riprende la sua solita vita gli viene probabilmente in un secondo momento, e allora passa gli aggettivi al femminile e sviluppa il tema della prostituta; fa un tentativo di portare tutto in terza persona; poi ritorna alla prima persona plurale con gli aggettivi al maschile ed elimina gli accenni piú espliciti alla vita della prostituta in modo che — nonostante il titolo — appaia chiaro che parla di se stesso.

136 * Abitudini

Agosto 1936. Inedita. Fa parte delle Poesie del disamore.

138 * Estate [1°]

7-9 ottobre 1937. Inedita. Fa parte delle Poesie del disamore. A questa e alle seguenti pare alludere P. nel diario (in data 30 dicembre 1937) quando dice di avere in quell’anno «risfiorato la poesia-sfogo e vinto».

139 * Sogno
12-16 ottobre 1937. Inedita. Fa parte delle Poesie del disamore. Nella minuta i titoli: Supplica; Conversazione. Prima stesura dell’inizio: Il tuo corpo ridente all’acuta carezza | della mano o dell’aria, ritrova nell’aria | qualche volta il mio corpo?
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