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zione; costa tanto». C’era un vecchiotto, Carlandrea, che viveva di questo. Ce ne fu anche per me. Da giovane suonava il clarino in orchestra, poi l’asma l’aveva fregato. Non capiva perché non volessi saperne di fare il solista. — Piú il solista di quello che faccio già, — gli dissi, — suono sempre da me — . Conosceva Lubrani e diceva: — È un vero signore.
Linda vedeva e non capiva. — Non voglio entrare nelle grinfie di Lubrani, — le spiegai. — La chitarra non è lavorare. Sarebbe come esser pagato per vestirsi elegante. Il mio lavoro è l’autostrada.
Linda entrava la sera quando il locale era in penombra. C’era dei vecchi sofà rossi, ma prima di mezzanotte non s’accendeva il candeliere centrale. Per noialtri bastava. Linda mangiava delle uova e un po’ di latte. Io le tenevo compagnia. Mi raccontava del lavoro all’atelier, di chi aveva veduto. Quasi sempre Lubrani le aveva telefonato, per trovarci al Paradiso, per trovarci in teatro. Preferivo il teatro perché almeno le stavo vicino. A volte dicevo: — Ma vada all’inferno — e riuscivo a far sera noi due, dando un cane a Lubrani. La volta dopo lui non ne parlava.
Quel Carlandrea era una piattola, e vederlo toglieva la voglia di fare il solista. — Alla prima disgrazia si finisce cosí, — dissi a Linda. — Cosí come? — Vecchi, infatuati e miserabili. — Si finisce cosí in tanti modi, — disse lei cheta.
Per disgrazie da ridere, ce n’era là dentro. C’era la storia di Minnie la portinaia. Questa Minnie cantava un tempo al Meridiana. L’avevo vista a quei tempi, sembrava un poco mia sorella. Voglio dire, non era tagliata al mestiere che sua madre le aveva trovato. Non aveva che gli occhi, e una pelliccia di coniglio. Ma era sempre una stella, e la madre veniva a pigliarla all’uscita. Una sera rivedo la vecchia al Mascherino; discuteva in un crocchio; c’era Linda con me. Discuteva di Minnie e le leggevano una lettera: — Credevo fosse un uomo ricco, cara mamma. Una cosa cosí non l’avrei mai creduta. Credevo fosse ricco ricco e gli volevo tanto bene. Che cosa ho fatto, cara mamma — . Linda rideva. — Vecchia stupida, — disse. Le raccontai che conoscevo quella Minnie. Linda scosse la testa e guardava la vecchia.
Poi le dissi degli incontri che facevo la notte su corso Inghilterra. — Come siete voialtri, — mi disse, — comperate una donna per strada, come si compra le castagne. Dove vi portano a godere?
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