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Pagina:Pavese - Romanzi Vol. 1, Einaudi, 1961.djvu/445

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— Vuoi che andiamo in un bosco? — le dissi.

Si mise a ridere e mi disse: — Le sai tutte.

Mi fermai, la baciai; lei mi tenne le mani. — A Torino facevi piú storie, — mi disse.

Salimmo la scala dei Monti e non c’era nessuno. Sotto le piante ci baciammo per un pezzo.

— Com’è bello, — mi disse.

C’era l’odore delle piante e c’era il suo.

— Ci sei venuto con le donne in questo posto?

Allora le dissi che avevo pensato a venirci con lei — Se non fosse che tu non ti sposi, — le dissi, — sarebbe bello averti a Roma qui con me.

Lei mi strinse le mani e parlò della Bionda. — A sentire Carletto è una stupida, — disse. — Ti viene dietro come fanno i cagnolini. Io credo invece che tu l’abbia innamorata. Le hai parlato di me?

— È un’altra cosa, — dissi allora, — e tu sei qui.

Ci ribaciammo. Lei disse: — Andiamo al Plaza.


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