Pagina:Pavese - Romanzi Vol. 2, Einaudi, 1961.djvu/433

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da un deputato socialista venuto apposta da Asti. Nella riunione in canonica il parroco aveva sfogato il veleno. S’eran sfogati tutti quanti e sperano messi d’accordo. Siccome non si poteva denunciare nessun ex partigiano, tanto tempo era passato, e non c’erano piú sovversivi in paese, decisero di dare almeno battaglia politica che la sentissero da Alba, di fare una bella funzione — sepoltura solenne alle due vittime, comizio e pubblico anatema contro i rossi. Riparare e pregare. Tutti mobilitati.

— Non sarò io a rallegrarmi di quei tempi, — disse il Cavaliere. — La guerra, dicono i francesi, è un sale métier. Ma questo prete sfrutta i morti, sfrutterebbe sua madre se l’avesse...

Passai da Nuto per raccontargli anche questa. Lui si grattò dietro l’orecchio, guardò a terra e masticava amaro. — Lo sapevo, — disse poi, — ha già tentato un colpo cosí con gli zingari....

— Che zingari?

Mi raccontò che nei giorni del ’45 una banda di ragazzi avevano catturato due zingari che da mesi andavano e venivano, facevano doppio gioco, segnalavano i distaccamenti partigiani. — Sai com’è, nelle bande c’era di tutto. Gente di tutt’Italia, e di fuori. Anche ignoranti. Non s’era mai vista tanta confusione. Basta, invece di portarli al comando, li prendono, li calano in un pozzo e gli fanno dire quante volte erano andati alla caserma dei militi. Poi uno dei due, che aveva una bella voce, gli dicono di cantare per salvarsi. Quello canta, seduto sul pozzo, legato, canta come un matto, ce la mette tutta. Mentre canta, un colpo di zappa per uno, li stendono... Li abbiamo dissotterrati due anni fa, e subito il prete ha fatto la predica in chiesa... Di prediche su quelli delle Ca’ Nere non ne ha mai fatte, ch’io sappia.

— Al vostro posto, — gli dissi, — andrei a chiedergli una messa per i morti impiccati. Se rifiuta, lo smerdate davanti al paese.

Nuto ghignò, senz’allegria. — È capace di accettare, — mi disse, — e di farci lo stesso il suo comizio.

E cosí la domenica si fece il funerale. Le autorità, i carabinieri, le donne velate, le Figlie di Maria. Quel diavolo fece venire anche i Battuti in casacca gialla, uno strazio. Fiori da tutte le parti. La maestra, padrona di vigne, aveva mandato in giro le bambine a saccheggiare i giardini. Il parroco, parato a festa, con gli occhiali lucidi, fece il discorso sui gradini della chiesa. Cose grosse. Disse che i tempi erano stati diabolici, che le anime correvano pericolo.


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