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168 il processo di pellegrino rossi

spirito sinceramente liberale, ebbe sempre, anche nel breve periodo in cui più si accostò alla democrazia, innate tendenze aristocratiche: in sostanza egli era un moderato che, ad acquisto di popolarità e a soddisfazione delle sue aspirazioni ambiziose, si sforzava di vincere il proprio temperamento; il quale tornava sempre a far capolino negli scatti subitanei e sdegnosi.

Dalle numerose deposizioni dei Reduci di Vicenza risultano chiare due cose: la poca simpatia che il Grandoni inspirava: e la reciproca avversione esistente nel Veneto fra il Colonnello Bartolomeo Galletti e il Tenente Luigi Grandoni, avversione che derivava da precedenti rancori e che poi degenerò in ostilità.

Il Galletti non aveva opinione favorevole del Grandoni e gli si mostrò sempre poco benevolo e forse, nel rapporto sul combattimento del 10 giugno 1848, ingiusto; mentre il Grandoni, presumendo di valere quanto il Galletti, ritenendosi leso ed offeso dal contegno di esso verso di lui, si afforzava nei suoi disegni ambiziosi. Sarebbe difficile, ed è perfettamente inutile, stabilire chi, fra i due, avesse torto e avesse ragione: probabilmente v’era un po’ di torto e un po’ di ragione da ambo le parti.

Fatto sta che, quando il Grandoni il giorno 10 dicembre 1848 fu eletto Tenente Colonnello del Battaglione Reduci, subito diede prova della sua stravaganza di carattere e di quelle sue tendenze moderate ed aristocratiche.

In fatti il 12 dicembre giungeva improvvisamente in Roma da Ravenna Colonnello Giuseppe Garibaldi e scendeva all’Albergo Cesari.

La sua inattesa venuta non fu gran fatto gradita al Ministero Muzzarelli— Mamiani— Sterbini. Con tutto ciò, e quantunque l’Eroe di Sant’Antonio non fosse ancora popolare

       Anche i due onorandi patriotti romani deceduti, nel decorso anno il Colonnello Commendatore Adriano Gazzani e il Capitano Ingegnere Demetrio Diamilla Müller, da me interpellati in proposito, quantunque non soverchiamente benevoli al Grandoni, escludono nelle due risposte che pubblico fra i documenti che questi partecipasse alla trama contro la vita di Pellegrino Rossi.

       Vedi Documenti n. XIII e XIV.