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194 il processo di pellegrino rossi

un partito; se mai non fosse pronto a risolvere subito nel modo che dissi io, che allora nel 1 gennaio potrà stare con me alla mercede conveniente, tu terrai conto di quanto si verrà spendendo e l’affare potrà poi farlo quando vorrà; dirgli che intanto mi faccia scannuceiare i canneti, tagliare i salci: sii cauto con Ben: perchè a me pare che lui coll’arte gesuitica va cercando di mettersi dentro agli affari miei. Giacchè mi usi tanta amicizia non gli affidare tanto facilmente le cose, se no, io seminerò e lui raccoglierá». Interessa vivamente Corbò, Montefoschi e Del Grande a impegnarsi per lui e prega che dica a Civili (altro amico) di andare da M. (Monsignore) B (forse Monsignor Benvenuti) e da M. M. (Monsignor Matteucci, forse). Ha avuto il passeggio anche la mattina; ne ringrazia; parla della visita fattagli dal capitano Evangelisti che gli riportò le carte che gli erano state tolte in quella perquisizione (in un'altra, non in quest’ultima) meno un cartello di memorie che crede gli sia stato smarrito d’accordo con Ben: — Altra lettera: Fuori A Clemente. Dentro, parla ancora della società con Pietro, se no si farà a colonia: vuol sapere se Pietro si mantiene lo stesso di prima: parla di scannuceiare, di tagliare i salci, che si comprino e seminino una ventina di scorzi di piselli, buoni, a prezzo discreto, ecc. Che i Carabinieri e il Maresciallo lo amano e lo rispettano. — Ormai è un anno che sta in segreta; si facciano istanze a suo favore. «Quella carogna di Nanna, sono sicuro, che non si sarà data nessuna premura di mantenere la promessa di venire da te e di andare con T. dove occorre. «Basta: lasciamo fare quei due indegni, compiano pure l’opera, come hanno fatto fin qui ecc. ecc. — Domanda due volte, in frammenti, a che saggio sta la moneta»

Nell’ultimo dei frammenti trovati presso Corbò (segnato col n. 51) scrive: «quale sarà il primo processo che sarà giudicato della Repubblica, e quali appresso in seguito?. .».

Segue la trascrizione delle carte trovate addosso al Grandoni. Nel mezzo foglio scritto a lapis è detto così: «Mi permetti di farti riflettere che è oramai un anno dacchè fui racchiuso in segreta e quanto sensibile mi sia il soffrire per l’età, salute e danni negli interessi, pregando solo di riflettere che nella entrante stagione ho deciso di lasciare incolti i miei fertilissimi terreni, piuttosto vorrei darli in affitto, che sfruttarli per non avere il rammarico della terminata stagione di averne cioè una porzione affittati senza avene neppure un soldo e di averne seminati a mie spese. . .» poi si salta in una istanza, di cui manca il principio