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254 il processo di pellegrino rossi


Documento N. XIII.

Lettera del Colonnello comm. Adriano Gazzani.

Carissimo Amico,

3 Gennaio 1908.

Dopo tanti anni trascorsi comprenderai che rammentarsi con precisione gli avvenimenti e quanto si riferisce all’uomo di cui tu mi domandi notizie non è cosa facile.

Tuttavia, riportandomi all’epoca e in ciò che posso ricordare ti dirò; di aver conosciuto il Grandoni nell’anno 1848 quando si trovava ufficiale nella 1. Legione Romana, ma che le mie relazioni con lui non furono tali da potermi fornire apprezzamenti sicuri sulla sua personalità.

Ad ogni modo però non voglio tralasciare di manifestarti con tutta franchezza il mio pensiero dicendoti; che, quantunque nulla possa asserire circa la sua onestà e punto d’onore, pure considerando le notorie relazioni tenute dal Grandoni con alcuni elementi turbolenti della Legione, non sarebbe stata del tutto improbabile la sua preventiva e vaga conoscenza di quanto meditavano per l’assassinio del Rossi, escludendone però ogni diretta compartecipazione.

Ecco mio buon amico quanto posso accennarti circa i due quesiti esposti nella tua lettera, ed ora non avendo altro da aggiungere in proposito ti saluto e mi confermo.

Tuo aff.mo
A. Gazzani.



Documento N. XIV.

Lettera del Capitano Ingegnere Comm. Demetrio Diamilla Müller.

Roma 30 Dicembre 1907.

Onorando e Carissimo Amico,

Rispondo subito alla tua lettera del 28 corr. che è una prova novella del tuo studio indefesso di difendere sempre la Sacrosanta verità storica, anche quando le apparenze sembrano contrarie all’assunto della sua difesa. E permettimi che, prima di tutto, ti ringrazi di rivolgerti a me sul grave fatto dell’assassinio del Conte Pellegrino Rossi, del quale delitto fui testimone oculare, e ho dato