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Pagina:Penombre.djvu/33

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noli 31


Apri, ingrato ai dolor! siam noi la musa,
     L’eterna musa che pel mondo corre;
     Non è poeta l’uom che ci ricusa,
               48L’uom che ci abborre. —

Ed io rispondo: — Sirene, Sirene,
     Tornate a sonnecchiar sotto il sagrato:
     Siete il vin che mi ha rôso e le cancrene
               52Che m’han bruciato!

Oh se il soffrir fosse il retaggio, il motto
     Dei guerrier della lira e del pensiero,
     Vi inchioderei sul cor!... ma gli è lo scotto
               56Del mondo intiero!

Andatene, per Dio! — .... Li sento appesi
     Alla parete polverosa e scialba,
     Urtar le imposte, come ospiti offesi....
               60Ma spunta l’alba,

E canta il gallo; (il gallo campagnuolo
     Conserva ancor la leggendaria possa:)
     I miei dolori tornano al lenzuolo,
               64Dentro la fossa;

E allor comincia la dolce giornata.
     Prima son vaghi suoni in lontananza,
     Qualche canzon furbetta e spensierata,
               68O il mar che danza;

Poi paroluccie tutte vispe e fresche
     Della cara fanciulla allegra e bella:
     Torna dall’orto carica di pesche
               72Grembo e scarsella.