Pagina:Pensieri e discorsi.djvu/294

Da Wikisource.
282 pensieri e discorsi

E vorrei avere la voce assai dolce per dire, “Venite anche voi!„ a quelli che non hanno fede e non conoscono misteri; per dire ad essi: “Non vogliate usare da sola la ragione, che voi non potete isolare da tutto ciò che costituisce la nostra umanità! Venite con me! Vorreste voi negarvi a vedere e godere il sole che nasce o il sole che muore, perchè voi non credete che egli nasca o sorga, e muoia o cada, e anzi sapete per certo che è la terra la quale girando incontra quei raggi e si nasconde a quella luce? Venite a una cosa bella, a una cosa che fa bene al cuore. Questa messa è d’oro; sì, come una bell’alba; come, anzi, un puro tramonto... „

E vorrei avere la voce ben alta per trovare, più lontano, tra le leghe dei mietitori che si preparano a non mietere, i compagni, i miei compagni d’un tempo, e dire ad essi: “Venite anche voi, a messa, o compagni: a questa messa!„ E a un loro moto di selvatico dispetto, soggiungere: “Non è già vostro nemico il falegname di Nazareth, il martire del Golgotha„. E alla loro risposta “Non lui, sì i preti suoi che lo falsano„, rispondere: “Ma chi dirà questa messa, in cinquanta anni di sacerdozio mai non mancò ai precetti del Cristo, e sempre dall’alto ripetè fedelmente il suo sermone della montagna. Egli elevò sempre l’anima su tutte le bassure, e sempre distese le mani su tutte le sventure! È la messa, questa, d’un buon vecchio lavoratore. Venite!„

E vorrei avere la voce molto forte per fare balzar su da ogni parte d’Italia tutti quelli che all’Italia hanno consacrato il pensiero, l’azione, la vita, dai veterani, se ancora ne sorvivono, che siedono desolati, ai giovinetti, se ancora ne rinascono, che leggono