Pagina:Pensieri e giudizi.djvu/170

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152 MARIO RAPISARDI

115L’alato accenderò estro novello
Quando intero sul capo il diadema
Vedrò posarti ed un più saldo alloro!
Nè lungi è il dì! Chè da la sponda estrema
Già cupo e tempestoso odo il muggito
120Dell’onda minacciosa;
E il leon di Podolia alza il ruggito,
E l’armi squassa, ed armi freme anch’esso
Di Volìnia il guerriero.
Fiuta al rombo lontan de la mitraglia
125L’aere di mortal polve odorosa
Il destriero d’Ucrania ebbro di pugne
E, il terren de l’inqueta ugna battendo,
E svolazzando l’ispida criniera,
Via tra le combattute aie si scaglia.

130Tal segui, o gloriosa,
Segui, per dio! Da le caucasee cime
Scende ingorda di stragi e di rapina
La Stinfalide atroce
Che ferreo il rostro ed ha di piombo i vanni;
135Spieghin pure la stolta ira feroce
Sitibondi su te tutti i tiranni.
Segui; nel tuo valore ecco si spunta
La scitica saetta:
Ti fanno una e possente
140Due secoli di pianto e di vendetta!


Maggio 1863.