Pagina:Pensieri e giudizi.djvu/57

Da Wikisource.

PENSIERI E GIUDIZI 39

zione dai professori di questo Ateneo, con singolare riconoscenza dai Catanesi, con pari entusiasmo dai giovani di tutte le scuole, è ordinata non solo a ricordare la nobiltà delle opere e della vita di questo venerabile capo che da mezzo secolo onora il nostro Studio, ma ad attestare a lui l’ammirazione e l’affetto nostro e a proporre ai giovani un esempio imitabile di una mente sovrana unita ad antica semplicità di costume, di una vita intemerata vissuta interamente al culto della scienza e devota unicamente al proprio dovere.

L’aureola che circonda la canizie gloriosa di Giuseppe Zurria non è fiamma di meteora che abbaglia e stupisce con improvvisi sprazzi di luce e con varietà straordinaria di colori, ma crepuscolo mite, non sai se di tramonto o d’aurora, che diffonde intorno come un fecondo tepore di vita e un limpido sorriso di pace, invitando ai soavi pensieri e persuadendo l’animo ai placidi raccoglimenti della scienza.

A questa aureola, che quasi irradiazione di un’anima innocente ed austera, innamorata del vero e del buono, consecrata dall’opera assidua, aliena per indole e per istudio dalle industrie ingegnose, onde si giovano le anime venderecce per propiziarsi i favori dei potenti e provocare i sorrisi della Fortuna; a questa fronte soave di pensatore, che, inconsapevole della sua gloria, si piega modestamente su le pagine care, spargendo un’aura di paterno compatimento su le torbide ambizioni degli uomini, su gli errori dell’età gio-