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40 MARIO RAPISARDI

vanile, su gli armeggiamenti fragorosi delle vanità che paiono persone, sui volpeggiamenti e le brighe dell’Impostura; a questa vita luminosa nella sua modestia volgetevi siccome a specchio, o giovani speranze del mio paese.

Tempo di battaglie è il nostro; nè io vi esorterò mai di astenervene, di guardare con disdegno infecondo questo immane agitamento del secolo che si sfascia, da cui sorgerà ritemprato dalle lotte e santificato dalle sventure l’ideale augurato dei tempi nuovi. Attendete, sì, ai vostri studi; ma sia fiamma di apostolato l’ingegno, palestra di liberi sentimenti la scuola, arma di conquiste umane il sapere. Le rivoluzioni, che cangiano la faccia del mondo, sono sempre state opera vostra, o giovani; le riforme civili, onde asseta la nova età, siano vostro intento perpetuo. Fate che i vostri studi non siano vana pompa di spiriti superbi, panneggiantisi con alterezza meschina in una erudizione arida e morta; ma parola di vita, missione di giustizia, opera costante ed unanime di civiltà.

Ma tra gli studi e le battaglie, a cui la vita vi appella e in cui s’illustrano e si perpetuano i forti, non lasciate di volgere gli occhi a questo nobile Antico, che vi guarda sorridente e commosso, ed a cui l’ingenua virtù del costume, l’altezza dell’ingegno, l’assiduità del lavoro, la serena coscienza del dovere dànno il diritto di assistere a questa piena, spontanea, unanime acclamazione del nostro affetto, dischiudendogli una