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si trova la Biblioteca, e sono ormai sedici anni che offerse un’area al Governo perchè una nuova Biblioteca fosse costruita, e all’oggetto anche di allargare la via ove si trova, e rimuovere il pericolo nel quale la Galleria, gli Archivi di Stato e la Biblioteca oggi versano.

Il Governo fece fare studi, e trovò che quest’area era scarsa, e ne chiese una più vasta, e sono ormai quattordici anni che l’area più vasta fu concessa dal Municipio, ma ancora non è stato possibile di trovare il modo onde provvedere alla Biblioteca.

Il Municipio ha cercato di coadiuvare l’opera del Governo offrendogli per mezzo della Cassa di Risparmio, in anticipazione, il capitale occorrente alla spesa, perchè il bilancio fosse di poco aggravato.

Io vorrei chiedere alla cortesia del Ministro se sia intendimento del Ministero di provvedere a questo interesse, che non è solamente italiano, ma, come diceva benissimo il senatore Carducci, è veramente europeo.

Baccelli — (ministro della pubblica istruzione). Chiedo di parlare.

Presidente. — Ne ha facoltà.

Baccelli — (ministro della pubblica istruzione). Anche della Biblioteca nazionale fiorentina il Governo si occupa con amorosa cura. Naturalmente c’è il problema finanziario di mezzo, ma può essere sicuro l’egregio senatore che si farà quanto da noi sarà possibile per soddisfare a codesta necessità, ch’è riconosciuta da tutti.

Possiamo ornai sperare che, dopo queste riconferme delle «amorose cure del Governo», non si arrivi alla fine del mese di Giugno p. v. senza che esso abbia fatto onore alla data parola?

L’impegno del Comune.

Le visite ufficiali per la Biblioteca.

Ad ogni modo, tutta la storia genuina, fedele, che abbiamo esposta, dei quattordici anni di vane trattative, convincerà la pubblica opinione che il Comune di Firenze non avrebbe potuto essere, da parte sua, nè più pronto a soccorrere lo Stato per una necessità nazio-