Pagina:Percoto - Sotto l'Austria nel Friuli, 1918.djvu/80

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e perdonarci a vicenda. E in questo solenne momento che la morte sta per consacrare, noi vogliamo, noi dobbiamo pregare insieme per il nostro povero paese. E voi, l’una nelle braccia dell’altra, pregate perchè cessino una volta le ire funeste che lo hanno così miseramente lacerato; perchè i fratelli si ricordino dei fratelli che hanno comune la lingua e la patria, e perchè il Signore finalmente ci conceda di abbracciarci tutti in un solo pensiero di unione e di amore!

— Sì, il Signore ci unisca tutti nel perdono, nell’amore e nella pace — disse con un fil di voce la morente; e dopo un momento, come persona stanca, si addormentò per sempre.


XI.

La lettera.


Dopo aver assistito ai funerali della sua povera cugina, l’Oliva tornava a casa col cuore affranto, impaziente di riabbracciare il marito e i figlioletti, di rivedere la buona signorina; e adesso che aveva tanto patito, sentiva maggior bisogno di confortarsi un poco nel loro affetto. Quando fu vicina al villaggio vide nella casa del barone chiuse le finestre dell’appartamento della signorina, e n’ebbe un sinistro presentimento. Che fosse ammalata? E prima della propria famiglia, corse a vedere di lei.

Nel cortile i cavalli erano attaccati; entrò, e sulla porta dell’ingresso vide il barone così abbattuto, che non osò avvicinarlo, tanto più che quella fisonomia, rimastale sinistramente impressa fin da quella tal