Pagina:Peregrinaggio di tre giovani figliuoli del re di Serendippo.djvu/172

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ligente opera prestata, de sospiri miei la cagione hor'hora sono per narrarvi: la quale percioche à niuno altro io voglio che palese sia, voi caramente prego, che secreta l'habbiate à tenere, et che, potendo, alla gran mia passione alcun rimedio habbiate à ritrovare. havete dunque à sapere, che send'io di età di dieci anni nel governo d'uno reo, et malvagio mio zio, che fino quando io ero nelle fascie involta, il padre, et madre mi morirono, percio che molto della musica mi dilettavo, et per l'età mia niun'altro era, che in cotal arte mi avanzasse, fui da lui ad uno ricco mercatante venduta, il quale seco in diverse parti del mondo per lo spacio di cinque anni conducendomi, et facendomi da molti signori udire, assai danari colla virtù mia solea guadagnare. hor avenne, che, sendosi egli in un luntano paese alla corte d'uno gran prencipe con sue mercatantie aviato, quivi mi fece da molti baroni di lui sentire, i quali havendolo perciò riccamente presentato, al prencipe la virtù mia fecero intendere; il quale, percio che della musica grandemente si dilettava, incontanente fece il padron mio pregare, che alla presenza sua m’havesse à condurre. dove giunta ch'io fui, tolto il liuto in mano, et postami à sonare m'avidi, che'l prencipe della virtù mia prese gran diletto. da cui tolta io licenza, et di uno bel gioiello presentata, col padron mio alla stanza ne ritornammo. à cui havendo l'istesso giorno fatto il signore intendere, che egli della persona