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medio ed anche il basso popolo partecipano alle comiche produzioni specialmente se rappresentate da abili artisti, la classe più elevata preferisce l’opera che logora il fondo del teatro sociale durante la fiera di S. Vigilio.

Le classi sociali che avanti un mezzo secolo erano assai pronunziate si fondono sempre più, e l’una all’altra si accostano confidenti, n’è v’è che una breve distanza fra il nobile, il ricco borghese e il mercante. A questa fusione contribuì oltre il progresso di tutta Europa il bisogno che sentirono i borghesi benestanti di meglio educare i propri figli, ed i nobili, dopo scemati i mezzi che traevano dalle grosse tenute agricole e dai feudi, s’indussero a dedicarsi all’industria delle sete per cui le due classi si trovano in più frequenti rapporti ed approssimate fra loro.

Il Clero, mercè l’esercizio della cristiana beneficenza, la vita esemplare e la moderazione, è riverito e benvoluto da tutti.

L’artigiano oltre di progredire con zelo nella propria professione provvide a migliorare la sua condizione in caso di malattia istituendo una Società di mutuo soccorso, e una simile fu pur fondata dal Corpo sanitario.

La Società filarmonica coadiuvata dal Comune mediante un annuo contributo spinse a maggiore sviluppo l’educazione artistica affigliata all’Istituto sociale, e sorretta dal zelo di alcuni privati aperse una scuola pubblica e gratuita di musica e di canto. Di conserva con questa riprese vita la civica banda che tanto piace ai Trentini.

Fu aperto nel 1853 un mercato di grani allo scopo di togliere un monopolio che favorevole a pochi pesava sulle classi più povere, e per esso il laborioso operaio si abitua al risparmio a fine di provvedersi ogni settimana a pronto danaro con qualche vantaggio sul prezzo del giornaliero sostentamento, e giova alla città promovendo un concorso di gente dalle vicine convalli.

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