Pagina:Perini - Trento e suoi contorni, 1868.djvu/35

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della confessione del Bernini in San Pietro a Roma. Questo ha tuttavia un non so che di svelto ed ardito che piace all’occhio sebbene la ragione il condanni, e per la sua composizione in marmo merita di essere ammirata la difficile costruttura.

L’osservatore avvertirà alle scale praticate nelle interne pareti che guidano a loggiati esteriori, ed a quello che riesce internamente nel muro che si atterga alla facciata sopra la grande finestra di figura circolare, pur essa osservabile; e noterà l’accorgimento dell’architetto, il quale adoperò l’arco a sesto acuto, come più resistente, nelle prime arcate che sono presso alla porta principale; perciocchè tali vòlte servono quivi a sostegno de’ campanili (uno dei quali è da farsi), mentre le altre tutte, sì dentro che fuori, sono di figura circolare, come più aggraziata dell’altra.

La forma interna del tempio è una croce latina, il cui braccio maggiore è ripartito in tre navi divise da colonne, che diremo piuttosto grandi pilastri assai forti e di bellissima composizione, su cui si aggirano archi a pieno centro e formano due ordini di vòlte, delle quali le più depresse corrispondono sulle navi laterali, e la più elevata sulla centrale.

Che se a taluno piacesse notare alcuni particolari sulla costruzione interna di questo tempio, i quali, come facemmo osservare al di fuori, dimostrano le differenti epoche in cui venne innalzato, noi gli additeremo le colonne che circondano il presbitero, e le altre che sporgono per metà dalle pareti delle navate laterali, le quali tutte presentano ne’ loro capitelli un intaglio di fogliami ed una sagomatura d’abaco meno aggraziata d’assai che non quella de’ capitelli che sovrastano alle colonne isolate che fiancheggiano la nave di mezzo; queste consuonano affatto con lo stile di maestro Adamo di Arogno, e le prime segnano un’epoca di qualche secolo anteriore.