Pagina:Periodi istorici e topografia delle valli di Non e Sole nel Tirolo meridionale (1805).djvu/129

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All’estremità di questa Villa esisteva una torre, e se ne ravvisano le vestigie, detta la torre dei Siccherj; ma fu in parte distrutta. Dalla sommità del monte sorte una sorgente d’acqua. Li Conti Dinasti a Terres esigono una specie di dogana per li carri carichi, e nelle campagne certe prestazioni chiamate Done con altri diritti.

La Pieve di DENNO è situata tra la giurisdizione di Flavon e quella di Spor. Il suo clima può dirsi temperato in riguardo a luogo di monte, e li suoi prodotti sono analoghi a quelli della descritta giurisdizione. Il vino però è assai migliore, il qual prodotto sarebbe anche maggiore, se la campagna non fosse ripiena di tanti alberi, e principalmente i gelsi; ma questo prodotto rende forse assai più, perchè essendo attorniata da Pievi ove cresce il vino, negli anni abbondanti ne manca l’esito; ma non già della foglia de’ gelsi, mentre se ne vende ai vicini Villaggi. La Pieve si divide in superiore, ed inferiore; questa manca di fieni, ed anche di legne ; ma di questo capo la mezza Pieve superiore non iscarseggia. Esisteva ne’ passati tempi una strada assai commoda per l’ischia di Denno quasi piana, che conduceva alla Rocchetta; ma l’inondazione del 10 Ottobre 1789 la rese impraticabile, onde si pensò a nuova strada, la quale però non riuscì, come si sperava, mentre al cengio detto di S. Angiolo è poco consistente.

Denno, Villaggio grande, ha una chiesa parrocchiale, ove ritrovansi de’ marmi forestieri, cosa insolita in queste Valli; vi sono colonne di pietra viva, e vi si scorge qualche disegno. Secondo la tradizione, quattordici famiglie furono le benefattrici di questa fabbrica. Il parroco Gasparo Iosi, che viveva l’anno 1539, la fece dipingere, come si ricava da una iscrizione sopra l’arco del Presbiterio esistente. La Villa di Denno ha sofferti incendi terribili, e tra questi li 19 Ottobre 1751 furono vittima delle fiamme un terzo della Villa colla canonica, i registri parrocchiali, e comunali; salvossi la chiesa, ma non già il coperto; ne successe un altro di alcune case in piazza li 5 Febbrajo 1770. Non lungi da Denno sopra la sommità d’una collina si ravvisano le vestigia d’un antico castello, del quale si fa menzione nelle notizie trentine 1 all’anno 1212; vi si ritrova una campagna nominata sotto castello vignata, ed arativa, in parte ancora feudale mensale. Il castello perì per le ingiurie de’ tempi, ed anco i suoi feudatarj, non si sa come, ed ora ne vengono investite le famiglie Ricci, e Gentili di Denno.

Appartengono alla Pieve Termon, Quetta, Camp, Segonzon, Lover, Dercol. Il rivo Lovernadega, che discende dalle montagne, al maso Cresin va a perdersi nel Noce.

Tra la Villa di Dercolo e Segonzone sopra una sommità si ritrova C. BELLASI, che ha de’ diritti feudali intorno alle contigue campagne, ed avea li suoi proprj feudatarj di tal cognome. Il castello nulla ha di particolare; ora è passato alla famiglia de’ Conti di Khuen. La nostra Storia somministra pochi documenti di questa cospicua famiglia; mentre ella ap-

  1. Volume II. pag. 534.