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In seguito nelle Valli li bersaglieri ridotti ad otto compagnie patriottiche passarono a’ quartieri d’ inverno; il capitano Cominech con 180 uomini del reggimento Mitrovski ai 29 Novembre fissò il suo quartiere in Tajo; lo stato maggiore de’ bersaglieri in Cles; e le compagnie de’ bersaglieri in Spor maggiore, e in Val di Sole. Per questo anno le nostre Valli furono preservare da ogni invasione nemica.
Appena incominciato l’ anno 1797 giunse ordine di aumentare le compagnie Tirolesi sino al numero di ottanta, e le nostre Valli furono tassate di sei compagnie: e per animare le medesime sotto li 12 Gennajo il Gran Capitano del Paese fece pubblicare, che tutti quei Tirolesi, che si erano nella passata campagna distinti, avrebbero conseguito una medaglia di argento colla seguente Inscrizione: Anno 1796, "Tyrolis ab Hoste Gallo undique petita" dall’ altra faccia "Pro Fide, Principe, & Patria fortiter pugnanti." Ma le operazioni militari impedirono la distribuzione delle dette medaglie di onore. Il dì 8 Gennajo era partito da Cles lo stato maggiore de’ bersaglieri per Tione, e Condino, ed ivi si trattenne fino al Marzo; poichè li bersaglieri secondo l’ invito, e l’ uso non erano obbligati di sortire dai confini della patria, la qual esenzione fu loro dai tedeschi religiosamente mantenuta.
I generali Alvinzi, Quosdanovich, Provera, e Davidovich dovevano ad ogni costo liberare Mantova; onde fecero avvanzare le loro armate nuovamente raccolte, e successe una serie di battaglie sul Veronese; ma i maggiori fatti d’ armi avvennero a Rivoli, 1 ed incominciate le zuffe ai 12, terminarono solamente ai 18 Gennajo con esito infelice per gli austriaci. L’ effetto di queste sconfitte fu, che le armate austriache dovettero ritirarsi, e lasciar Mantova alla sua sorte. I generali austriaci Liptay, Wukassovich, e Loudon erano destinati coi loro corpi a coprire il Tirolo: ma il generale Joubert colla sua divisione li 27 Gennajo si ritrovò già in Avio, onde dopo qualche resistenza gli austriaci ripiegarono verso Trento, e proseguirono più oltre fortificandosi sopra Lavis. Quindi il generale Joubert li 30 Gennajo entrò nuovamente in Trento, ove ritrovò un grand’ ospedale di feriti, ed ammalati austriaci, mentre il monastero di santa Chiara, il
- ↑ Alla destra dell’ Adige alle falde di Montebaldo giace il Vicariato di Garda, che ha sotto di se otto Comuni , alcuni composti di poche case, tra’ quali è Rivoli: vi sono all’ intorno diverse alture, e colline, e vi passa accanto il torrente Gardola, che sortendo dalla Valle di Caprino sotto Rivoli va a perdersi nell’ Adige. Queste importanti alture noi le ritroviamo occupate dai francesi l’ anno 1701 per impedire al prode Principe Eugenio la discesa sul Veronese, la quale in vece egli fece per Val Fredda ne’ monti Lessini, che separano il Veronese, resi prima a forza di lavoro praticabili alcuni passi per la cavalleria, ed artiglieria, e si pose a Breonio alla sommità della Valle Pulicella. Di queste colline situate dirimpetto a Garda tra il Lago di detto nome e l’ Adige, fecero conto anche i Romani per impedire la calata de’ Cimbri in Italia: anzi il March. Maffei nella Verona Illustr. Lib. III. pag. 54. crede, che in vicinanza di Rivoli, e Canale esistessero i campi romani: Castra Romana.