Pagina:Perodi - I bambini delle diverse nazioni, Firenze, Bemporad, 1890.djvu/120

Da Wikisource.

— 112 —

viso e delle mani) recitano una corta preghiera. Poi genitori e figli si ritirano per riposare un paio d’ore, lasciando che i servi e gli schiavi puliscano la casa e preparino il caffè. Due ore dopo che hanno preso il caffè fanno colazione.

Allora le signore insegnano a ricamare alle figlie, oppure sorvegliano le serve: i ragazzi vanno a scuola con la cartella sotto il braccio, o imparano dal hodscha (maestro). Il padre attende agli affari propri o a quelli dello Stato. Dopo la preghiera del mezzogiorno mangiano di nuovo, e quindi le signore vanno al bagno, vanno al bazar o a comprare le chicche.

Sono graziosi i luoghi dove i mercanti, col turbante, espongono la loro merce, le madri stanno attente per avere il peso giusto, e i bambini guardano le cose ghiotte e ne esaltano i meriti.

Appena il sole si corica la famiglia desina, dopo aver recitato la preghiera della sera (Ascham), Se il padre ha degli amici a pranzo, mangia nel selamik con i figli, e la madre nel haremik con le figlie; ma se non ci sono ospiti, pranzano tutti insieme sopra una tavola appena alta un piede dal suolo, su cui sono delle coppe col pane e con i cucchiai d’avorio per le pietanze che non si possono mangiare con le dita, e con i cucchiai di corno per i liquidi. Vi sono inoltre dei piattini di porcellana col caviale, le ulive, il formaggio, le conserve e le salse. Molte persone sono sedute attorno a quella tavola e mangiano tutte allo stesso piatto. Le pietanze favorite sono il borok, che è un pasticcio ripieno di cacio, e il pilaf fatto di montone tritato e condito con spezie e pistacchi. Una tovaglia messa giro giro alla tavola serve a tutti. La sera cantano o stanno a sentir raccontare novelle, e alle dieci