Pagina:Perodi - I bambini delle diverse nazioni, Firenze, Bemporad, 1890.djvu/122

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tato l’uso di bevande spiritose; essi, per esempio, non bevono mai neppure il vino.

Forse, se vivessimo in un clima deprimente come quello di Turchia, perderemmo noi pure la nostra attività. Per questo, non dobbiamo incolpare il bambino turco se è ozioso, come non dobbiamo incolparlo se è schiavo delle superstizioni. Anzi, separiamoci da lui amichevolmente, rivolgendogli il saluto che è in principio a questo capitolo: «El salam aleikum!»